Gli agricoltori italiani non dovranno più investire tempo prezioso per fornire alla pubblica amministrazione informazioni che questa già possiede. Agea dialogherà con Inps, Agenzie delle Entrate e Camere di Commercio, accelerando le procedure burocratiche e l'erogazione dei finanziamenti. Faciliteremo l’avvio delle attività di vendita diretta anche fuori dall’azienda agricola e semplificheremo i controlli sulle imprese”.

Questo il commento del ministro Catania in riferimento ai contenuti del Decreto sulla semplificazione approvato venerdì 27 dal Consiglio dei ministri.

Partito da una proposta dei ministri Griffi, Passera e Profumo, il pacchetto di misure in materia di semplificazione e sviluppo vuole – ha dichiarato il presidente del consiglio “modernizzare i rapporti tra pubblica amministrazione, cittadini e imprese, puntando sull’agenda digitale e l’innovazione”.

 

Il decreto e l'agroalimentare

Andando ad eliminare un consistente numero di leggi, il DL promosso da Palazzo Chigi dedica sei articoli al comparto agroalimentare.

All'articolo 14 la 'semplificazione dei controlli sulle imprese' prevede una disciplina di controllo ispirata a principi di semplicità. Per le imprese agricole, in particolare, saranno i ministri della pubblica amministrazione, dello sviluppo economico e delle politiche agricole ad emanare, sentite le associazioni di categoria, gli specifici regolamenti

In base a quanto definito all'art. 26 che delinea le 'misure di semplificazione per le imprese agricole', Agea potrà ora accedere, in uno scambio bidirezionale, alle informazioni in possesso dell’Agenzia delle Entrate, dell'Inps e delle Camere di commercio rendendole disponibili agli organismi pagatori. Ciò ridurrà la mole di certificati e informazioni richiesta agli agricoltori semplificando le operazioni di erogazione degli aiuti e dei contributi comunitari.

Si parla di macchine agricole all'art. 27 dove viene offerta l'opportunità anche a strutture private di effettuare prove e rilasciare omologazioni. Ciò per cercare di riportare in Italia la consistente quota (70%) di omologazioni che ad oggi, per snellire le procedure, viene fatta all'estero lasciando 'espatriare' oltre 4 milioni di euro ogni anno.

Per facilitare il recupero agricolo di appezzamenti abbandonati e ora occupati da bosco, l'art. 28 prevede procedure autorizzative volte alla loro valorizzazione.

Si occupa di vendita diretta itinerante l'art. 29 che semplifica gli adempimenti amministrativi. L’imprenditore agricolo potrà iniziare l’attività contestualmente all’invio della comunicazione.

Il sesto e ultimo punto contenuto nell'art. 30, consente di movimentare i rifiuti prodotti in un fondo aziendale non contiguo verso il sito aziendale destinato al deposito temporaneo, senza compilare il formulario di trasporto anche percorrendo strade pubbliche.

 

Le associazioni

Generale entusiasmo da parte delle associazioni; per Coldiretti ha grande valore, in particolare, la decisione contenuta nel decreto di rendere disponibili a cooperative di giovani di età non superiore ai 35 anni, i beni immobili sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata che possano avere scopi turistici. Oltre duemila terreni agricoli con fabbricati rurali, secondo Coldiretti, che possono dar vita a potenziali agriturismi.

Fedagri-Confcooperative, mette a fuoco lo snellimento delle procedure per l'assunzione di lavoratori stagionali ed extracomunitari, attraverso l’introduzione del principio di silenzio-assenso per i lavoratori già sottoposti ai controlli previsti in materia di immigrazione.

Cia che accoglie di buon grado questo “primo, significativo passo in avanti”, auspica un tavolo di lavoro associazioni-istituzioni, ritenendo che per le imprese agricole occorrono altri e più mirati interventi.

È necessario attuare subito le misure decise – afferma infine Confagricoltura - lo chiediamo con urgenza al ministro, che bene ha fatto ad inserire un primo pacchetto per l’agricoltura all’interno del provvedimento”.