L’assemblea generale ordinaria di Confagricoltura tenutasi a Mantova lo scorso fine settimana e l'intervento all'inaugurazione della sessantaduesima Fiera internazionale dell'agricoltura e della zootecnia di Foggia lo scorso 29 maggio, hanno rappresentato - per il ministro Romano - due occasioni per rilanciare gli Stati generali dell'agricoltura.

Se in Commissione Agricoltura alla Camera il ministro aveva parlato di un anno di tempo per far partire i lavori degli Stati generali, ora l'obiettivo è a sei mesi.
E' importante”, ha spiegato Romano di fronte al pubblico di Confagricoltura, “una unitarietà della Politica agricola comune italiana. Dobbiamo andare in Europa con una proposta di tutto il comparto, e gli Stati generali dell’agricoltura sono uno strumento utile in tal senso. Occorre il contributo di tutti” ha proseguito, “delle associazioni, dei produttori, dei consumatori. Nessuno può sentirsi escluso, ma occorre fare una sintesi, perché è il momento delle scelte e dei programmi. Per questo credo necessario che gli Stati Generali si svolgano entro sei mesi è stato l'annuncio di Romano.

Importante anche l'apertura offerta dal ministro durante l'assemblea di Confagricoltura alle "ragioni, osservazioni e suggerimenti" come le ha definite, “di quella parte rilevante del mondo agricolo che in questa organizzazione si riconosce”.

Per quanto attiene le proposte legislative che mi sono state consegnate dal presidente Mario Guidi” ha spiegato Romano, “non posso che essere d’accordo con gli interventi in materia di costo del lavoro, semplificazione delle norme in materia di lavoro e sul processo di semplificazione che il settore zootecnico chiede a viva voce. Resto convinto” ha proseguito “che una più intensa attività di collaborazione tra il ministero e le maggiori organizzazioni del mondo agricolo, sia condizione ineliminabile per uno sviluppo equilibrato del settore così da trovare soluzioni capaci di fronteggiare questa fase di crisi generalizzata”.

Quel che chiediamo al ministro” ha affermato nel suo intervento all’assemblea degli associati di Mantova il presidente di Confagricoltura Mario Guidiè di dialogare con il resto di Europa per avere una politica agricola comunitaria di coesione tra tutti i partner europei e non una politica di pochi Paesi. Dobbiamo recuperare sul fronte degli interventi di mercato in comparti come il latte, i suini ed i cereali.
Abbiamo fretta di soluzioni e bisogno di scelte di lungo periodo che portino l’Italia ad essere un leader nel sistema agricolo europeo. La politica non deve fare l’errore di indicare quali sono le migliori strategie. Siamo imprenditori ed abbiamo ben chiaro il nostro percorso sulla via del mercato e della competitività
” ha concluso Guidi.

Apprezziamo e condividiamo la proposta degli Stati generali come occasione per offrire a livello comunitario una proposta nazionale unitaria” è stata la reazione di Giuseppe Politi, presidente della Confederazione italiana agricoltori. “Dal luglio del 2004” ha proseguito, “sosteniamo l'esigenza di un confronto serio e articolato per delineare un organico progetto di sviluppo e competitività nei confronti del quale le istituzioni e le rappresentanze agricole possano assumersi le proprie responsabilità, impegnandosi a realizzarlo”.

Riteniamo che la convocazione degli Stati Generali” ha rinforzato Rocco Tiso, presidente di Confeurosia un apprezzabile segnale di discontinuità rispetto al passato”.
L'idea di Romano, anche secondo il parere di Augusto Cianfoni segretario generale della Fai-Cisl “va sostenuta con atti concreti di generosa partecipazione”. Cianfoni muove però qualche appunto alle proposte attuate dal presidente di Confagricoltura in materia di costo del lavoro e di semplificazione, che “rischiano di equivocare la realtà oggettiva e di portare fuori strada. Al ministro Romano”, ha concluso Cianfoni, “offriamo la massima collaborazione perché le analisi intorno ai problemi delle imprese agricole siano obiettive e le soluzioni eque nell'interesse delle vere imprese e dei lavoratori".

Qualità, promozione, tutela delle produzioni, certezza delle regole e competitività sono i punti con cui intendiamo muoverci con disponibilità e prontezza” sono state le parole del Ministro, “l’impegno prioritario è il negoziato in corso per il futuro assetto della Pac dopo il 2013”.

 

Positivo in questo senso, l'incontro avvenuto a Roma lo scorso 30 maggio tra i ministeri dell’agricoltura di Italia, Francia e Spagna - i tre maggiori Paesi ortofrutticoli europei - e le rispettive Organizzazioni agricole nazionali. “Individuare punti di convergenza tra Italia, Francia e Spagna” ha affermato il ministro “significa avere maggiori possibilità di successo nella trattativa comunitaria, a tutela delle tipicità ortofrutticole dell’Europa meridionale”.

L'iniziativa, spiega Romano, è particolarmente positiva visto il momento di intenso dibattito a Bruxelles sulle proposte di riforma della Pac; “l’incontro” ha spiegato, “si colloca nel quadro di una collaborazione avviata da molti anni tra le Organizzazioni professionali dei tre Paesi. Inizialmente rivolta alla risoluzione di questioni commerciali di specifici prodotti si è poi allargata ad altri aspetti tra cui le problematiche fitosanitarie, l’applicazione delle misure per la prevenzione e gestione delle crisi e l’innovazione tecnologica”.