Quarto trimestre in chiaroscuro per le aziende agricole italiane. Il quadro congiunturale che emerge dai giudizi raccolti da Ismea su un panel di 900 operatori del settore primario rivela, negli ultimi tre mesi del 2010, un'evoluzione positiva per gli allevamenti da latte, la vitivinicoltura e i seminativi, segnalando al contrario una situazione di ulteriore difficoltà per la zootecnia da carne e l'olivicoltura.

La congiuntura agricola, nel quarto trimestre dell'anno, si è rivelata complessivamente negativa, ma in lieve ripresa rispetto al trimestre precedente.

Miglioramenti sono stati ravvisati dagli allevatori di animali da latte, dalle aziende vitivinicole e da quelle erbacee. Da parte delle aziende legnose e di quelle zootecniche da carne è stato segnalato un peggioramento. Questo lo scenario che emerge dall'indagine qualitativa condotta presso il Panel Ismea delle aziende agricole nel mese di dicembre 2010.

Il 2010 complessivamente si è rivelato un anno ancora difficile per l'agricoltura italiana, con un primo semestre negativo e un secondo semestre in lieve ripresa solo per alcuni settori. Sulla scorta delle prime stime Eurostat sul reddito agricolo reale per agricoltore, a fronte dell'incremento registrato nell'UE a 27 nel 2010 (+12,3% su base annua), l'Italia ha riportato una flessione (-3,3%), replicando l'andamento negativo registrato già lo scorso anno. In coerenza con i dati ufficiali, i pareri espressi dagli operatori del Panel confermano per il 2010 una flessione del fatturato complessivo aziendale, specie nel settore oleario e in quello delle erbacee (in particolare, nel caso del riso e degli ortaggi).

L'evoluzione delle colture in campo e delle produzioni zootecniche, nel trimestre, non si è rivelata in genere positiva, eccetto che nel settore zootecnico da latte.

Nel trimestre, poi, le spese totali per l'acquisto di mezzi correnti di produzione hanno subito una spinta al rialzo, a seguito dell'impennata dei listini dei prodotti energetici, dei mangimi e anche dei concimi. Per il primo trimestre del 2011 le aziende temono un ulteriore rincaro, che interesserà ancora una volta i carburanti, i combustibili l'energia elettrica, i mangimi, i concimi e i prodotti fitosanitari.

L'andamento del mercato si è rivelato in generale negativo, salvo per le produzioni lattiero-casearie e per il vino confezionato. Nel caso delle erbacee, la domanda mondiale e l'incremento dei listini del frumento avrebbero dovuto incidere sul buon andamento dell'intero comparto, ma di fatto così non è stato a causa dell'andamento negativo delle ortive (specie del pomodoro da industria).

In merito all'occupazione, nel trimestre di riferimento nessuna variazione significativa è stata indicata, né riguardo gli occupati fissi, né riguar-do gli avventizi. Anche in riferimento ai primi tre mesi del 2011, i livelli occupazionali dovrebbero essere pressappoco confermati.
L'approfondimento trimestrale dedicato alla commercializzazione degli agrumi ha messo in risalto uno scenario complessivamente negativo per l'agrumicoltura italiana.

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