I giovani agricoltori europei del Ceja hanno indirizzato una lettera aperta ad Albert Dess, relatore del Parlamento europeo sulla nuova Politica agricola comune.

I giovani del Ceja esortano Dess a tenere conto nel suo rapporto del "trend demografico negativo" del settore primario europeo, in cui "solo il 6% degli agricoltori ha meno di 35 anni".
Il presidente del Ceja, Joris Baecke, ricorda anche che attualmente "i giovani agricoltori europei ricevono solo una piccola parte del sostegno dello sviluppo rurale" e che "solo il 3% della spesa pubblica totale del secondo pilastro della Pac per il 2007-2013 è stata destinata" al ricambio generazionale.

Ci vogliono "strumenti di sostegno specifici – scrive Baeckee agevolazioni per l'avvio delle aziende dei giovani agricoltori", tutte ipotesi "ampiamente appoggiate dagli europarlamentari di ogni schieramento".

A dir il vero nel rapporto Dess, ovvero la posizione del Parlamento sul futuro della Politica agricola comune, momento decisivo nell'estenuante gioco di rimandi tra le istituzioni europee che si concretizzerà in un nuovo quadro di sostegno al settore dopo il 2013, a mancare non è solo il riferimento al ricambio generazionale del settore.

Tanto che il documento, presentato alla Commissione agricoltura del Parlamento lunedì scorso, è già stato sommerso da una valanga di emendamenti. Tra cui le istanze dei giovani agricoltori potrebbero comodamente trovare posto.

Per fare pressione c'è tempo fino al 14 marzo, data oltre la quale non sarà più possibile presentare emendamenti. Il voto in Commissione agricoltura è previsto per il 2 maggio, in estate sarà la volta della plenaria. E dell'atteso pacchetto di proposte legislative della Commissione europea sulla politica agricola.