Sono i tumulti nel Magreb e le loro implicazioni sui mercati delle materie prime gli argomenti al centro dell'informazione agroalimentare di questi ultimi giorni. Si inizia da “Italia Oggi” del 26 febbraio che analizza non solo i problemi ma anche le opportunità che possono nascere dalle rivolte che infiammano l'Africa Mediterranea. E' ancora “Italia Oggi” che il 26 febbraio commenta la situazione prendendo le mosse da un incontro promosso da Confagricoltura su questo argomento. Si continua sul “Mattino” del giorno seguente per commentare le ripercussioni sui prezzi dei prodotti alimentari. Lo stesso argomento si ritrova il 27 febbraio anche sulle pagine del “Secolo XIX”, mentre “La Stampa” lancia l'allarme sull'interscambio alimentare che vede in bilico prodotti per un miliardo di euro. In tema di mercati e di produzioni agricole “Il Sole 24 Ore” del 25 febbraio denuncia la scarsità delle scorte statunitensi mentre in Europa, è sempre “Il Sole 24 Ore” a riferirlo, si è dato parere positivo all'apertura di una quota aggiuntiva di importazioni di zucchero a dazio zero. “Affari e Finanza” del 28 febbraio parla di una corsa senza freni dei prodotti agricoli, e “Il Tempo” del 25 febbraio rincara la dose riportando le conclusioni di Confindustria secondo la quale il rialzo delle materie prime starebbe mettendo un freno alla ripresa. Fuori dal coro “La Padania” del 27 febbraio che riporta l'esempio del prezzo del grano, oggi assai più basso rispetto a tre anni fa.

 

Arrivano i giovani

Anche l'Italia deve fare i conti con le tensioni sui mercati internazionali e con molte altre difficoltà che hanno portato alla chiusura di almeno mille aziende in un anno. Un quadro a tinte fosche dal quale però emergono segnali di ripresa secondo quanto afferma il “Corriere della Sera” del 28 febbraio. Induce all'ottimismo la notizia riportata il 28 febbraio dalla “Gazzetta del Mezzogiorno” secondo la quale almeno un terzo delle aziende agricole sarebbe condotta da giovani. A proposito di giovani agricoltori, il quotidiano cremonese “La Provincia” fa sapere che in Lombardia ci sono a disposizione 3 milioni di euro che andranno ai 100 giovani agricoltori che ne hanno fatto domanda. Dell'interesse dei giovani per l'agricoltura testimonia poi la ripresa delle iscrizioni ai corsi di laurea in agraria, notizia che si apprende dal “Sole 24 Ore” del 2 marzo. Un “risveglio” che a quanto scrive “Libero” del 26 febbraio ha coinvolto anche le rappresentanze dell'agricoltura italiana, che finalmente hanno deciso di affrontare i temi della politica agricola comunitaria con un documento unitario, abbandonando, almeno per il momento le loro eterne divisioni.

 

L'olio che non “puzza”

Che ci sia bisogno di un fronte comune per affrontare le sfide che vengono dalle decisioni in sede comunitaria lo dimostra anche la contestata decisione degli eurocrati di Bruxelles di accettare l'impiego di “deodoranti” nella produzione dell'olio extravergine di oliva. Se ne parla sul “Secolo XIX” del 28 febbraio che dà voce alle proteste che hanno accompagnato questa decisione. Di una “rivolta” contro l'impiego di queste sostanze si parla sul “Giornale dell'Umbria” del primo marzo. Della vicenda si occupa anche “Italia Oggi” con un documentato articolo secondo il quale le regole volute dalla Ue avrebbero anche riflessi positivi.

 

L'altalena delle rinnovabili

Altro argomento al centro delle attenzioni in questi giorni è l'altalena sulle decisioni che riguardano gli incentivi alle energie rinnovabili. La “Gazzetta del Mezzogiorno” in edicola il 27 febbraio dedica un ampio servizio al dibattito fra tutela dell'ambiente e installazione di pannelli fotovoltaici. Le discussioni continuano su “MF” del 2 marzo a proposito dello scontro fra favorevoli e contrari all'abolizione degli aiuti di Stato. Dalle pagine della “Stampa” arriva l'anticipazione della volontà del Governo di mantenere i sostegni a questo settore. Una volontà che sembra essere confermata da sulle pagine di “Avvenire” del 3 marzo.

 

 

Riapre il “totoministri”

In questi giorni più che le energie rinnovabili è il rimpasto di Governo e il nuovo “Totoministri” che tiene accesa l'attenzione del mondo agricolo. Perché in ballo c'è anche la poltrona del Mipaaf e secondo “Italia Oggi” del 25 febbraio, Giancarlo Galan sarebbe destinato a ricoprire il ruolo di ministro dei Beni Culturali. E' ancora “Italia Oggi” che torna il 2 marzo sull'evoluzione di questo rimpasto ipotizzando per Galan un passaggio alle Politiche europee e immaginando al suo posto Saverio Romano. Nello stesso giorno “Il Riformista” formula anche il nome di Sebastiano Fogliato come possibile successore di Galan. “Repubblica” in edicola il 3 marzo suppone l'esistenza di un veto leghista alla nomina di un ministro “meridionale”, ma nello stesso giorno “Il Sole 24 Ore” fa sapere che la stessa Lega avrebbe tolto le proprie riserve alla nomina di Romano. Non resta che aspettare.