Grandi manovre in corso nel mondo dell'ortofrutta italiana: Unaproa, Uiapoa e Unacoa a passo spedito verso l'unificazione. Il nuovo assetto, con la creazione di un unico soggetto, è stato deciso e approvato dai vertici delle tre unioni nel corso dell'ultima assemblea di Unaproa, capofila dell'accordo.
Si tratta, per il settore, di una vera e propria 'rivoluzione', che concentrerà nelle mani di un unico organismo - manca ancora il nome - le 304 Op/Aop distribuite sul territorio italiano, pari al 35 per cento della produzione ortofrutticola complessiva.

Parola d'ordine: economizzare. Con l'obiettivo, non secondario, di strutturare e rafforzare l'attività di lobbyng a favore degli associati, nonché la competitività sui mercati.

"Innanzitutto voglio precisare che non si tratta dell'unificazione di tutto il mondo dell'ortofrutta italiana, ma solo di una buona fetta - spiega il presidente di Unaproa,  Mario Alberto Levi -. Vogliamo in questo modo tutelare i redditi dei nostri associati e puntare al consolidamento di interessi specifici e tecnici in termini di rappresentanza".

Quali i vantaggi di questo accorpamento? "Beh, sono numerosi - dice Levi - ad esempio nei confronti della Pubblica amministrazione. Ma anche di tipo organizzativo: è indubbio che parlare ad una sola voce comporta una maggior capacità di azione, oltre che una semplificazione delle procedure. E poi, diciamolo, è inutile farci concorrenza tra noi. Meglio muoverci uniti".

L'accordo, tradotto in numeri, avrà un valore di circa 4 miliardi di euro, sul totale degli 11 miliardi dell'ortofrutta italiana: Unaproa - da sola - si attesta sui 3 miliardi e 200 milioni.
Quanto ai tempi, c'è chi parla della fine dell'anno, ma  il presidente di Unaproa punta a "stringere": "Sappiamo bene che queste cose è meglio farle in fretta"

"Il nostro mestiere, non dobbiamo vergognarci di dirlo, è fare lobbie per i nostri associati - conclude -. E quanto più saremo uniti e organizzati, tanto più arriveremo a risultati significativi".

"Diamo seguito a un'esigenza manifestata dalla base - spiega il direttore di Unaproa, Stefano Franzero - per aumentare la competitività sul territorio e avviare tavoli tecnici sulle singole produzioni".

Infine un plauso arriva dal Mipaaf, con il capo Dipartimento, Mario Catania che - presente all'assemblea di Unaproa - ha espresso tutta la sua soddisfazione per l'unificazione in vista.