'In un Paese moderno non è possibile vivere in costante emergenza: d’estate per la siccità, d’inverno per le alluvioni', a dichiararlo è Massimo Gargano, presidente dell’Associazione Nazionale Bonifiche e Irrigazioni.
'Per questo', prosegue, 'non è più sufficiente parlare di protezione civile, serve la prevenzione civile. I Consorzi di bonifica la praticano quotidianamente, ma sono necessarie quelle risorse che, ormai da troppi anni, non sono allocate nella Legge Finanziaria, nonostante le nostre costanti sollecitazioni. Bisogna provvedere ad un Piano di manutenzione straordinaria della rete di deflusso idrico, resa insufficiente dall’accresciuta cementificazione, non di rado incontrollata (nel solo Lazio oggi in emergenza idrica, dal 1990 al 2003 è stato abbandonato il 26,2% della superficie agricola utilizzata e quindi mantenuta; se tale tendenza dovesse proseguire, entro il 2016 si sarà persa una S.A.U. superiore all’intera provincia di Viterbo); contestualmente occorre avviare un Piano Nazionale degli Invasi, capace di abbinare la funzione di contenimento delle piene a quella di riserva idrica per i momenti di necessità. L’acqua è una risorsa indispensabile, che ha ormai un valore non solo per la vita umana, ma anche per l’economia del sistema Paese: dobbiamo imparare a gestirla. Ancora una volta, invece, terminata l’emergenza di queste ore, ci troveremo a fare la conta dei danni, riscontrando di dover investire molte più risorse per ripararli di quante ne sarebbero state necessarie per prevenirli. Quanto sta accadendo', conclude Gargano, 'deve, infine, suggerire una riflessione sulle politiche urbanistiche: non sono i fiumi, che esondando, invadono il territorio; siamo noi che, urbanizzando il territorio, li abbiamo costretti entro limiti innaturali: straripando si riprendono quanto la natura ha assegnato loro'.