La notizia che…. affiora
Passo in avanti per il made in Italy dell’olio extra-vergine
Primo passo in avanti del nuovo regolamento comunitario che stabilisce l’obbligatorietà dell’indicazione dell’origine in etichetta per gli oli vergini di oliva. Il 17 settembre scorso il Comitato di gestione materie grasse a Bruxelles ha approvato, con l’unica eccezione della Svezia, seppur informalmente la proposta di modifica del Reg. 1019/02. Non è stato un voto formale in quanto il regolamento deve essere notificato ora all’organo competente dell’Organizzazione mondiale del commercio (WTO) che ha 60 giorni di tempo per pronunciarsi.
Dopo questa scadenza la proposta di regolamento dovrà essere approvata ufficialmente in una nuova riunione a Bruxelles del Comitato di Gestione della PAC unica.
Se non vi saranno sorprese l’approvazione conclusiva è prevista intorno alla fine dell’anno corrente mentre le disposizioni contenute nel regolamento saranno rese applicative dal mese di luglio del 2009.
L’esito del voto di Bruxelles è la prima tappa di un percorso che occorrerà monitorare in ogni suo passaggio successivo per evitare possibili imboscate sollecitate dalla potente lobby dell’industria spagnola che aborrisce come è noto l’indicazione in etichetta della menzione di un singolo paese come è appunto il caso del made in italy.
Il risultato di Bruxelles è stato salutato da positive reazioni da parte delle Organizzazioni agricole italiane che hanno sottolineato come dopo dieci anni di braccio di ferro tra il nostro paese e l’Unione Europea sia finalmente caduto il muro di omertà che aveva impedito di legare in maniera indissolubile l’origine delle olive all’etichetta dell’olio.
Tuttavia il progetto di regolamento contiene anche un pesantissimo rovescio della medaglia rappresentato dalla liberalizzazione del commercio di miscele di oli di oliva con altri oli vegetali.
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