Salute e alimentazione continuano ad essere al centro dell'attenzione. Non solo per i continui allarmi (spesso ingiustificati) che incessantemente balzano agli onori della cronaca, ma più sovente per la presa di coscienza dello stretto legame fra alimentazione e salute. Non a caso è stato coniato il termine “nutraceutica” dove è l'alimento a svolgere un'azione salutistica e non un  farmaco tradizionale. Un ruolo complesso, intimamente legato alla prevenzione delle malattie e al benessere nella sua più ampia accezione.

Un tema complesso, dunque, e non stupisce che per studiarlo e dibatterlo sia stato istituito un sodalizio scientifico di valenza internazionale, il MoniQA, acronimo di  Monitoring and Quality Assurance in the Food supply chain. Si tratta di un progetto co-finanziato dall'Unione Europea, il cui obiettivo è quello di raccordare fra loro le filiere agroalimentari di tutto il mondo. La prima tappa di questo percorso è la conferenza internazionale che si è svolta a Roma dall’8 al 10 ottobre, che ha avuto come tema centrale la sicurezza degli alimenti e che ha visto la partecipazione di oltre 400 congressisti provenienti da 35 diversi Paesi dei quattro angoli del Pianeta. Fra loro non solo ricercatori e studiosi, ma anche rappresentanti dell’industria alimentare e delle istituzioni, del mondo della distribuzione e degli organismi certificatori.

Il tema della sicurezza è stato scelto tenendo conto che ai vantaggi che derivano dal commercio mondiale degli alimenti, si associa anche la possibilità di maggiori rischi per i consumatori qualora la rete dei controlli non sia ben strutturata e funzionante.

 

Analisi e sicurezza

I lavori congressuali, che si sono aperti con il saluto del presidente dell'Inran (Isituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione), Carlo Cannella, hanno offerto l’opportunità di conoscere i nuovi metodi di analisi degli alimenti, in grado di offrire, a seconda delle esigenze, risposte in tempi rapidi e accertamenti inconfutabilinei riguardi delle provenienze. Perché oltre al tema della sicurezza preoccupa anche quello dell’agropirateria, con il moltiplicarsi nel mondo di tentativi di imitazione dei prodotti a marchio, problema che affligge molte delle nostre produzioni tipiche e fra queste il Parmigiano Reggiano, forse uno dei prodotti alimentari più copiati. A questo argomento è stata dedicata un’intera sessione dei lavori congressuali, nella quale sono stati illustrati i nuovi metodi “anti-contraffazione”, alcuni assai sofisticati tanto da ricorrere all’uso di isotopi oppure alla genomica per determinare l’origine certa dei prodotti.

 

Sostanze indesiderate

Sul fronte della sicurezza un capitolo importante è stato riservato alle micotossine e ai metodi per rilevarne la presenza. Derivate dalle proliferazioni fungine, le micotossine sono fra le sostanze naturali con il maggior potere carcinogenesico, motivo che induce a prestare ogni attenzione ad evitarne la presenza nei cibi.

Non poteva mancare una sessione dedicata agli allergeni (si pensi alla celiachia ed ai problemi connessi) le cui ripercussioni sono importanti ovviamente per i consumatori, ma anche per le industrie di trasformazione che devono adottare tecnologie e metodi di lavoro atti ad evitare la presenza di sostanze indesiderate negli alimenti destinati a chi ha problemi di intolleranza alimentare.

Una parte rilevante dei lavori congressuali è stata infine dedicata alla presenza di contaminanti derivanti dai trattamenti alle colture oppure come conseguenza delle terapie attuate sugli animali, come nel caso dei residui di antibiotici.

 

Globalizzazione dei rischi

Se molti sono i punti sui quali il cibo può vedere compromessa la propria sicurezza, l’affinamento delle tecniche di analisi e la sempre maggiore precisione e profondità di indagine (si possono rilevare anche tracce infinitesimali di ogni sostanza) consente di monitorare la catena alimentare in modo efficace. Ma è anche importante che i commerci mondiali possano avvalersi di un sistema di monitoraggio e di allerta a livello internazionale, capace di bloccare sul nascere ogni situazione di rischio. Il Congresso MoniQA di Roma ha voluto anche essere un primo passo in questa direzione.

 

 

Foto Ximenatapia