'Il dato di fonte Ismea relativo al primo semestre 2008 di un +6% di media degli acquisti di prodotti biologici confezionati nella Gdo in Italia è eclatante, dato che nel medesimo periodo i prodotti convenzionali e quelli tipici sono calati o cresciuti molto meno. E il dato sconta la scarsa e incostante presenza dei prodotti bio sugli scaffali della Gdo, oltretutto con intere aree del territorio nazionale per nulla coperte', ha dichiarato Carnemolla. 'I principali prodotti della dieta mediterranea, come l'ortofrutta e i derivati dei cereali, crescono a due cifre (+18% ortofrutta e + 30% pane e pasta), nonostante anche nel biologico ci siano stati aumenti significativi dei prezzi. Inoltre il canale specializzato cresce il doppio della Gdo, considerato che l'osservatorio Assobio dichiara un +12% nel medesimo periodo. E' quindi evidente che se la Gdo italiana avesse strategie adeguate sui prodotti bio e se la distribuzione specializzata fosse più diffusa sul territorio nazionale il trend dei consumi sarebbe a due cifre, in linea con quello che ormai da anni di registra nei principali Paesi europei', ha proseguito il Presidente di FederBio.
'Ciò che preoccupa è piuttosto l'andamento della produzione nazionale che, secondo i dati del Mipaaf riferiti a fine 2007, è in leggero calo. E' dalla scorsa estate che FederBio sta sollecitando il ministero e le Regioni a rivedere le politiche di sostegno al settore perché la situazione nel 2008 sarà anche peggiore. Se non si interviene subito l'aumento dei consumi andrà a vantaggio principalmente dei grossisti e delle produzioni importate, non certo degli agricoltori biologici italiani che sono penalizzati da una burocrazia eccessiva e da scelte sbagliate nell'ambito di molti Piani regionali di sviluppo rurale (Psr)', ha concluso Carnemolla.
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Fonte: FederBio