Il colpo di coda dell'inverno con l'arrivo di una ondata di maltempo dopo il clima primaverile degli ultimi giorni va accolto positivamente perché consente di ripristinare le scorte di acqua necessarie a sconfiggere nelle città e nelle campagne l'allarme siccità anche se preoccupano gli effetti sulle coltivazioni che potrebbero provocare le gelate notturne. E' quanto afferma la Coldiretti in riferimento all'annunciato repentino cambiamento della situazione climatica con l'arrivo per tutta la settimana di pioggia intensa e freddo e l'abbassamento della temperatura anche sotto lo zero. 'Il maltempo', riferisce la Coldiretti, 'interesserà prima le regioni del nord poi quelle centrali e, sul finire, il sudest del Paese e sono previste nevicate sull'arco alpino e lungo la dorsale appenninica ma anche in pianura padana e sulle regioni della costa adriatica. La neve in montagna che rischia di sciogliersi con il caldo è una importante riserva idrica che va ripristinata in una situazioni in cui tutti i grandi laghi del nord si trovano al di sotto delle medie stagionali mentre nelle aree meridionali sono a 'secco' i grandi invasi con situazioni più gravi in Basilicata e Puglia, secondo un monitoraggio della Coldiretti. Se il lago Maggiore a Sesto Calende si trova solo leggermente al di sotto della media del periodo quello di Como a Malgrade è inferiore di 10 centimetri mentre', precisa la Coldiretti, 'quello di Garda a Peschiera è più basso di 25 centimetri'.
 
La situazione dei laghi italiani
La situazione, continua la Coldiretti, è più grave nel meridione dove secondo l'Anbi (Associazione nazionale bonifiche, irrigazioni e miglioramenti fondiari) gli invasi di riferimento monitorati al 31 gennaio sono a livelli minimi: il bacino di Occhito sul fiume Fortore trattiene 31,8 milioni di metri cubi (l'anno scorso, allo stesso periodo, erano 122,2); quello di Monte Cotugno sul fiume Sinni conserva 129,4 milioni di metri cubi (l'anno scorso erano 261,6); il lago Pertusillo segnala una disponibilità di 43,2 milioni di metri cubi (nel 2007 erano 67,8). Il bacino del fiume Temo in Sardegna, sta a 18 milioni di metri cubi mentre l'anno scorso era a 46 milioni. 'La caduta della pioggia per essere utile ad alimentare le riserve idriche deve avvenire', precisa la Coldiretti, 'in modo costante e durare nel tempo, mentre i forti temporali, soprattutto se si manifestano con precipitazioni intense, rischiano di provocare danni poiché i terreni secchi non riescono ad assorbire l'acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento. L'ondata di gelo rischia invece', conclude la Coldiretti, 'di provocare gravi danni nelle campagne dove sono già in fiore le piante di pesco e mandorlo per effetto del mese di gennaio 2008 che si è posizionato in Italia al sesto posto tra i mesi di gennaio più caldi degli ultimi duecento anni'.