La completa tracciabilità del farmaco veterinario è ora realtà.

Merito dell'introduzione del Registro elettronico dei trattamenti che va ad affiancare la ricetta elettronica veterinaria, operativa già dal 2019, come approfondito da AgroNotizie.

Con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale è infatti divenuto operativo a fine luglio il decreto del Ministero della Salute con il quale è sancito che tutte le registrazioni dei medicinali utilizzati su animali in produzione zootecnica siano effettuate sul sistema informativo per la farmaco-sorveglianza.

 

Tutto il mondo della salute animale è ora in formato digitale, un risultato conseguito dopo numerosi passaggi intermedi, a iniziare dalla anagrafe zootecnica gestita dall'Istituto Zooprofilattico dell'Abruzzo e del Molise.

A questa si è aggiunto il Sistema Informativo Veterinario (Vetinfo), nel quale confluiscono tutti i dati relativi alla salute animale e alla sicurezza alimentare.

Tutti gli attori coinvolti nel processo di tracciabilità del farmaco veterinario, allevatori, produttori di mangimi, veterinari e farmacisti sono compresi in questo sistema complesso che ha avuto nella ricetta elettronica prima e ora nel registro dei trattamenti, il suo ideale completamento.


Uso appropriato

Un risultato importante non solo per monitorare con precisione l'impiego del farmaco veterinario, ma anche per verificarne un uso appropriato.

Il pensiero corre ai problemi dell'antibiotico resistenza sviluppata da taluni batteri, un problema che riguarda la salute dell'uomo come quella degli animali.

Più volte, e non sempre in modo corretto, si è guardato con sospetto alle produzioni animali come parte in causa nel favorire la comparsa di batteri resistenti agli antibiotici.

 

I dati raccolti con l'introduzione della ricetta elettronica evidenziano già ora, come AgroNotizie ha commentato in passato, la forte differenza fra il numero di ricette destinate agli animali da affezione rispetto a quelle destinate agli allevamenti.

Come pure l'impiego in molti casi improprio che degli antibiotici si fa in campo umano.

Al contrario il mondo zootecnico da tempo ha dimostrato di affrontare responsabilmente questo problema riducendo del 45% negli ultimi dieci anni l'uso di antibiotici.

Fra tutti, il caso dell'avicoltura, che ha ridotto dell'82% l'impiego di antimicrobici fra il 2011 e il 2020.


L'operatività

Ora il registro elettronico dei trattamenti permetterà in breve una conoscenza puntuale della tipologia di farmaco utilizzata, delle sue quantità e degli animali ai quali il farmaco stesso è destinato.

Si potrà così conoscere con precisione il reale consumo di antibiotici, oggi misurato in modo impreciso, basandosi solo sui dati di vendita delle industrie del farmaco.

 

Come ogni novità, anche questa del registro elettronico comporta alcune criticità, in parte già risolte.

Fra i problemi segnalati, quello della definizione delle figure incaricate di compilare e trasmettere i dati richiesti dal "Registro".

Queste figure sono puntigliosamente descritte nel disciplinare tecnico allegato al decreto.

Al primo posto è indicato il medico veterinario responsabile della custodia e dell'utilizzazione delle scorte di medicinali, seguito dal proprietario degli animali che può decidere di operare direttamente nel sistema informativo nazionale oppure tramite il proprio delegato.

Quest'ultima figura può essere il veterinario aziendale o il veterinario detentore delle scorte di farmaci.

 

Può accadere che una particolare prescrizione veterinaria sia emessa da un altro professionista, non riconducibile alle due figure citate.

In questo caso non saranno necessarie deleghe o altre incombenze e sarà lo stesso veterinario che ha formulato la prescrizione a provvedere agli adempimenti di registrazione.

Il suo compito si limiterà tuttavia all'oggetto della prescrizione, senza accesso ad altri dati "sensibili" dell'allevamento.

Un ulteriore figura delegata alle registrazioni può essere un addetto dell'allevamento, di comprovata esperienza, acquisita attraverso percorsi formativi specifici. 


Mangimisti e farmacisti

Un capitolo a parte è riservato ai produttori di mangimi, quando la somministrazione del farmaco avviene attraverso il mangime (mangimi medicati).

Anche in questi casi scatta l'obbligo di provvedere con immediatezza, entro le 48 ore, agli adempimenti informatici per la registrazione dei trattamenti.

Non potevano mancare precise indicazione per i farmacisti, anch'essi tenuti per la parte di loro competenza ad alimentare il sistema informativo per la farmacovigilanza.

Va da sé che la norma ribadisce il divieto di vendita di farmaci non accompagnati dalla relativa ricetta. 


Uso responsabile

Dal Registro elettronico e dall'intero "pacchetto" che compone il sistema di farmacovigilanza, ci si aspetta molto di più della sola "fotografia" del consumo di farmaci ad uso veterinario.

Conoscendo con maggiore precisione le patologie in atto e la loro diffusione sul territorio sarà possibile predisporre progetti di salute animale più calibrati.

 

Fra gli effetti positivi è atteso inoltre un uso più mirato dei farmaci.

Un risultato che già si è raggiunto con l'introduzione della ricetta elettronica veterinaria e che ora sarà accentuato con l'avvio del registro dei trattamenti.

Per la zootecnia italiana, già ora additata come modello di sostenibilità a livello europeo, un'occasione in più per dimostrare i suoi punti di forza anche sul fronte della salute animale e della sicurezza alimentare.