La proposta di un'assicurazione per coprire gli apicoltori dal rischio delle mancate produzioni era già nell'aria da questa estate, dopo l'intesa tra Unaapi, Conapi, Cia, il Consorzio di Cooperative di Difesa Coop.Di.Italia e la società Cattolica Assicurazioni, per creare un tavolo di lavoro sull'argomento.

Una proposta che ora si è concretizzata in un prodotto assicurativo che è stato presentato anche in occasione del convegno di Unaapi alla fiera di Apimell a Piacenza.

Per farci spiegare meglio di cosa si tratta e come dovrebbe funzionare questa assicurazione, abbiamo quindi intervistato il presidente di Unaapi, Giuseppe Cefalo.

Da dove e perché l'idea di una assicurazione contro i rischi produttivi in apicoltura?
"La normativa unionale consente, già da qualche anno, agevolazioni per coperture assicurative per epizoozie e danni da andamento stagionale avverso ma il settore apistico ne era ancora sfornito.

A seguito dell'intesa, definita nei mesi scorsi, tra Unaapi (Unione Nazionale Associazioni Apistiche Italiane), Conapi (Consorzio Nazionale Apicoltori), Cia (Confederazione Italiana Agricoltori), Cattolica Assicurazioni e Coop.Di.Italia (ente collettivo per la difesa delle produzioni agricole), sono iniziati i lavori per la creazione di un prodotto assicurativo, fino ad oggi inesistente, specifico per l'attività apistica. Le competenze che si sono così riunite hanno colmato la mancanza che gravava sul settore, a beneficio di tutto il comparto, mettendo finalmente a disposizione dell'apicoltura professionale una polizza agevolata, creata su misura dai principali rappresentanti dell'apicoltura produttiva in Italia, rispettivamente dal punto di vista politico ed economico, Unaapi e Conapi".

Quali rischi coprirà la polizza?
"La polizza agevolata, ai sensi del Pgra (Piano di Gestione del Rischio in Agricoltura) coprirà i rischi derivanti da:

  • epizoozie e relative applicazioni delle disposizioni in materia di polizia veterinaria (abbattimenti di alveari o fermi derivanti da disposizioni specifiche);
  • mancata produzione di miele derivante da eventi climatici sfavorevoli quali gelate, pioggia, ventosità e temperature molto altre".


Come funzionerà la polizza?
"All'inizio della stagione apistica l'apicoltore potrà assicurare l'intero patrimonio apistico aziendale, come da censimento al 31 dicembre in Bda (Banca Dati Apistica Nazionale), indicando produzioni e raccolti che prevede di ottenere. Al verificarsi di un evento climatico, registrato da dati meteo monitorati e certificati da una società terza, e definito il danno che dovrà essere superiore ad una determinata soglia (20%), l'assicurato potrà richiedere una perizia, e scatterà l'indennizzo, in seguito all'accertamento. Sarà anche possibile richiedere la perizia e spostare gli alveari su di una fioritura successiva; in tal caso il premio pagato verrà trasferito sul raccolto successivo".

 

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Giuseppe Cefalo, presidente Unaapi

 

Quale sarà il costo a carico dell'azienda?
"Il premio dipende come in tutte le polizze, da una serie di fattori, per esempio il numero di alveari da assicurare, la pratica di nomadismo e il numero di raccolti che l'azienda intende assicurare durante l'annata apistica. Sarà possibile richiedere preventivi, i quali saranno strettamente personalizzati in base alla conduzione aziendale. Al premio da pagare sarà decurtato il contributo del 70% previsto dai fondi della Pac per le assicurazioni agevolate in agricoltura. Stiamo lavorando con il Mipaaf affinché la percentuale di contributo possa salire fino all'80% del premio da pagare entro il 2023".

Come sarà stimato il danno subito? Come verrà fissato l'indennizzo?
"In caso di evento sfavorevole, per esempio una gelata, appena l'apicoltore avrà contezza del danno alla produzione, dovrà segnalarlo alla compagnia. Entro 5 giorni verrà incaricato un perito per l'accertamento del danno che verrà verificato anche con l'ausilio dei dati delle bilance, eventualmente messi a disposizione dall'assicurato. L'indennizzo sarà calcolato a fine stagione, in relazione ad una serie di fattori variabili quali: il prezzo fissato dall'assicurato per la produzione attesa, la media produttiva stimata per tipologia di raccolto oggetto del danno e il tasso applicato al premio. L'assicurato, in fase di pagamento del premio, verrà messo a conoscenza dell'ammontare dell'indennizzo in relazione alla percentuale di danno.

Al termine della stagione apistica, entro dicembre di ogni anno, tutti gli indennizzi saranno liquidati dal consorzio di difesa Coop.Di.Italia, contraente collettivo della polizza assicurativa al quale gli assicurati dovranno obbligatoriamente aderire per sottoscrivere la polizza".

L'assicurazione prevede una franchigia e una soglia minima di danno al di sotto del quale non verrà pagato indennizzo?
"La polizza ha una franchigia pari al 10% dell'indennizzo ed una soglia minima di danno pari al 20% al di sotto del quale il danno non verrà riconosciuto. Tuttavia, qualora il danno superi la soglia, verrà riconosciuto per intero. A titolo di esempio, accertato il danno di un raccolto del 19%, non verrà riconosciuto, mentre un danno accertato del 21%, sarà riconosciuto per intero. La compagnia assicurativa e il consorzio di difesa stanno studiando anche diverse percentuali di franchigie a seconda dell'ammontare del premio".

Da parte delle principali rappresentanze dell'apicoltura professionale, non sarebbe più vantaggioso lavorare con le istituzioni per facilitare le segnalazioni dei danni e incentivare l'uso di fondi di solidarietà?
"Unaapi ha espresso, da principio, riconoscenza per la decisione di stanziare fondi tramite il Decreto Legge Sostegni Bis del 25 maggio 2021 n. 73 Art. 71 che ha riservato 5 milioni di euro al settore apistico, colpito dalle gelate di aprile e maggio 2021. Tuttavia, va evidenziato che l'uso delle risorse previste dal fondo di solidarietà nazionale per le calamità, e le relative norme che disciplinano gli interventi indennizzatori, sono regolati dal Decreto Legge del 29 marzo 2004 n. 102 che definisce tempi e modalità di attivazione del procedimento di indennizzo, ovvero come devono svolgersi la segnalazione del danno da parte dei territori colpiti dall'evento e l'identificazione dei danni alle colture vegetali interessate.

È evidente che nella prassi esiste un preciso nesso causale tra evento climatico e danno, il quale conduce alla dimostrazione e alla quantificazione del danno subito da parte dell'agricoltore. Tale procedimento, nato e concepito per i danni alle colture vegetali, non si presta alle specificità del settore apistico che da anni subisce gli effetti combinati del cambiamento climatico sulle piante, sia coltivate sia spontanee.

Le conseguenze sulla produzione di miele, a differenza delle produzioni vegetali, vengono registrate posticipatamente, anche di mesi, rispetto all'evento che li ha causati, non è quindi facilmente dimostrabile il nesso tra causa ed effetto del danno. Inoltre, la complessità del procedimento e l'esiguità delle risorse destinate all'apicoltura, hanno reso inefficace, per il nostro settore, il sostegno.

Quindi, per rispondere alla sua domanda, la creazione e il miglioramento di assicurazioni agevolate non esclude l'esigenza di stimolare le istituzioni a confrontarsi con le principali rappresentanze dell'apicoltura professionale, per non incorrere in misure inadeguate e lontane dalla realtà vissuta dal comparto apistico. Infatti, nelle settimane successive alle declaratorie sulle calamità 2021, abbiamo avuto diversi confronti con le regioni e il Ministero per uniformare il più possibile l'applicazione della norma e permettere ad una più ampia platea di apicoltori di presentare la domanda.

L'assicurazione sarà un ulteriore costo vivo per le aziende apistiche, già provate dal grave andamento produttivo?
"In annate nefaste come le recenti, ogni costo aggiuntivo incide ovviamente su un quadro reddituale già in sofferenza ma auspichiamo che nella fase iniziale di implementazione della polizza sarà possibile usufruire di uno strumento assicurativo con premio calmierato grazie ad agevolazioni che, in caso di produzioni non soddisfacenti, daranno sostegno alle aziende apistiche tramite indennizzo".

Quando sarà disponibile l'assicurazione?
"Sarà possibile assicurarsi già dai primi mesi del 2022, con una copertura annuale in cui sarà compreso l'intero patrimonio apistico dell'azienda. L'assicurazione sarà differenziata da 3 tipologie di offerta: la prima sarà un prodotto base ad uso di tutti gli apicoltori interessati, la seconda sarà riservata agli apicoltori aderenti alle affiliate ad Unaapi e la terza avrà un'appendice mutualistica, prevista per le cooperative, dedicata ai soci di Conapi.

Ritengo che sia un primo passo importante verso la gestione del rischio produttivo in apicoltura, che sicuramente richiederà un settaggio in corso d'opera e migliorie dal punto di vista operativo e applicativo. Nostro obiettivo è arrivare nel giro di qualche anno a polizze parametriche che superino la fase iniziale di perizia dell'accertamento del danno".