Fin dall'antichità uno dei crucci per i pastori di capre e pecore è stato quello di avere sotto controllo gli animali. A questo servivano i campanacci, i cani pastore e i recinti, dai muretti a secco agli steccati, costruiti per impedire all'animale di allontanarsi. Oggi i moderni pastori non hanno bisogno di tutto questo perché una startup norvegese ha messo a punto un sistema chiamato NoFence ('nessun recinto', in inglese).

"Ad ogni capra viene applicato un collare dotato di Gps che registra costantemente la posizione dell'animale sul territorio", spiega ad AgroNotizie Erik Harstad, ceo di NoFence, durante il World agri-tech innovation summit di Londra. "Utilizzando la nostra app l'allevatore è in grado di disegnare su una mappa il recinto immaginario. Quando la capra si avvicina alle linee tracciate sull'app viene scoraggiato a superarle".

Come? Quando l'animale si avvicina al bordo impalpabile del recinto il collare emette un suono fastidioso che cresce di intensità man mano che si avvicina al confine. Quando questo viene superato il collare emette una piccola scarica elettrica che fa desistere la capra che torna sui suoi passi. Se invece l'animale prosegue imperterrito il collare invia un alert all'allevatore e disattiva i metodi di dissuasione, continuando però a monitorare la posizione dell'animale.

"In questo modo le capre possono essere lasciate libere e non c'è bisogno di sorvegliarle in continuazione", continua Harstad. "Si può addirittura pensare di disegnare un recinto all'interno del quale impostare delle zone off-limits nelle quali gli animali non possono entrare, ad esempio intorno ad un albero da frutto o ad un dirupo".

Inoltre si evita il pericolo che l'animale si ferisca nel tentativo di superare una recinzione fisica, come quelle in filo spinato. Ma gli sviluppatori stanno andando oltre, implementando per ovini e caprini quello che già viene fatto per i bovini. Il movimento di un animale dice infatti molto sul suo stato di salute. Un esemplare che si muove poco e non va alla ricerca di cibo è probabilmente malato e avrà bisogno di cure. Nel qual caso il sistema invierà un alert all'agricoltore che potrà intervenire.

Il servizio è su abbonamento e per ora è pensato solo per le capre, anche se presto arriverà per le pecore. In Italia non è ancora disponibile, ma, a detta di Harstad, l'obiettivo è quello di renderlo fruibile il prima possibile. Il collare non ha bisogno di pile perché si ricarica con l'energia solare, ma attenzione, funziona utilizzando la rete dei cellulari e in zone remote, dove il segnale è assente, potrebbe non essere affidabile.
 



 
In occasione della Rethink Ag & Food Innovation Week (Londra, 17-19 ottobre 2017) siamo andati a scoprire gli ultimi sviluppi della tecnologia applicata all'agricoltura e al cibo. Dal precision farming ai big data, dalla robotica all'agricoltura cellulare, AgroNotizie prova a raccontare come produrremo e mangeremo il cibo nel futuro.