Giovedì prossimo, 2 novembre, alle 15.00 il Teatro Bibiena di Mantova ospiterà il convegno nazionale dell’Anas, Associazione nazionale allevatori di suini, dal titolo “Uno sguardo al futuro della suinicoltura”, che metterà a confronto gli allevatori italiani con i colleghi tedeschi e spagnoli. L’evento si svolge nell’ambito del festival “Pinky Mantova. Vita, morte e miracoli del maiale”. Non è un caso che questo appuntamento si tenga proprio a Mantova. Nella provincia mantovana, infatti, si riscontra la maggior densità di capi allevati.

"Con questo convegno - spiega il presidente Anas Thomas Ronconi - desideriamo dare una prospettiva all’allevamento suino in Italia che, oggi, è forte grazie al prestigio delle Dop, ma che non può prescindere di confrontarsi con le altre realtà internazionali. La strada è continuare a investire sulla qualità, anche sotto il profilo della tutela del benessere animale e della sicurezza; la carne italiana, infatti, è la più controllata d’Europa".

Negli ultimi anni, il comparto suinicolo italiano ed europeo ha dovuto affrontare molteplici sfide: adeguare il sistema produttivo per assicurare livelli crescenti di benessere dei suini, adottare misure per ridurre l’impatto ambientale, aggiornare le pratiche di allevamento per ridurre l’uso di farmaci, trovare nuovi sbocchi commerciali per le carni suine in seguito al bando imposto dalla Russia, fronteggiare la saturazione dei consumi interni nonché la mutata sensibilità dei cittadini rispetto all’allevamento degli animali e al consumo di carne.

Secondo gli analisti, la produzione suinicola comunitaria dovrebbe registrare una crescita contenuta nei prossimi dieci anni, proprio a causa del rallentamento dei consumi interni. In ogni caso le prospettive per le esportazioni sono favorevoli, grazie ad una domanda mondiale in espansione e a prezzi moderati delle materie prime per mangimi. In questo scenario, la suinicoltura spagnola ha fatto registrare la maggiore crescita mentre la Germania mantiene la leadership per quanto riguarda l’ingrasso e la macellazione. Rispetto a questi due indiscussi protagonisti, la suinicoltura italiana che comunque è la settima nell’Ue, manifesta tendenze contrastanti. Tiene la produzione di suini pesanti destinati al circuito dei prosciutti Dop, mentre si sono indeboliti gli altri segmenti che, privi di una precisa connotazione qualitativa, sono più esposti alla concorrenza delle commodity estere.

Al tavolo dei relatori ci saranno: Alberto Alvarez de Benito di Zoetis Spain, “Mercato suinicolo spagnolo: fattori chiave e sfide per il 2020”, Hans-Peter Schons di German Animal Breeder’s Federation, “I cambiamenti in atto per rispondere alle nuove richieste di mercato”, Maria Carmela Macrì di Crea Politiche e bioeconomia, “Criticità e opportunità nel medio periodo per la suinicoltura italiana”, e Linda Fioriti di Ismea, Istituto servizi per il mercato agricolo, “L’evoluzione della domanda di carni suine in Italia e i possibili scenari”.

L'ingresso all'evento è libero.

Il Festival

L'evento fa parte del programma della prima edizione del festival “Pinky Mantova. Vita, morte e miracoli del maiale” (in corso a Mantova fino al 5 novembre), una rassegna dedicata alla figura del maiale sotto molteplici punti di vista: economico, zootecnico, gastronomico, storico e culturale. Il festival è promosso da Mantova Tourism, in collaborazione con Comune di Mantova, Regione Lombardia, Anas, Coldiretti Mantova.