Perché se ne parla tanto di insetti in alimentazione?

L'Ue ha emanato delle direttive sull'utilizzo degli insetti come mangimi o integratori alimentari nel territorio comunitario. Tralasciando le polemiche sull'utilizzo degli insetti in alimentazione umana messe in circolazione da alcuni media, difeso da chi dice di promuovere la diversità culturale e criticato da chi tutela la nostra dieta mediterranea, il fatto oggettivo è che l'uso di insetti per la produzione di mangimi presenta diversi vantaggi per la salute di alcune specie di animali, che in natura sono insettivori almeno in una fase della loro vita.
Tale fatto non è una nuova scoperta, e si riscontra nella bibliografia nazionale della fine del XIX secolo e primi anni del XX secolo, quando l'Italia era il principale produttore mondiale di seta e le crisalidi secche venivano largamente utilizzate come integratore della dieta di lattonzoli e pulcini.

La produzione di mangimi a base di insetti presenta anche alcuni vantaggi per l'ambiente, perché gli insetti sono animali a sangue freddo e quindi molto efficienti nel convertire gli alimenti in biomassa.
 
  • I tassi di conversione nutrizionale per la carne (cioè quanto mangime è necessario per produrre un incremento in peso corporeo di un animale) variano largamente a seconda della specie e delle pratiche di allevamento utilizzate. In media, gli insetti possono convertire 2 kg di cibo in 1 kg di massa, laddove un bovino necessita 8 kg di cibo per produrre l'aumento di 1 kg di peso corporeo.
  • La produzione di gas serra da parte della maggioranza degli insetti è probabilmente più bassa di quella del bestiame convenzionale. Per esempio, i suini producono fra 10 e 100 volte più gas serra per kg di peso di quello prodotto dai vermi della farina.
  • Gli insetti possono nutrirsi di rifiuti organici come resti di cibo e feci umane, compost e liquami animali, e possono trasformarli in proteine di alta qualità a loro volta utilizzabili per l'alimentazione animale. Tale pratica è consentita in alcuni paesi, ma vietata nell'Unione europea.
  • Gli insetti utilizzano meno acqua del bestiame convenzionale. I vermi della farina, ad esempio, sono molto più resistenti alla mancanza d'acqua dei bovini.
  • Infine, l'allevamento di insetti è meno dipendente dalla disponibilità di terreno del bestiame convenzionale.

Il contenuto nutrizionale degli insetti dipende dal loro stadio vitale, dall'habitat e dalla dieta. Tuttavia è largamente accertato che:
  • Gli insetti forniscono proteine di alta qualità e nutrienti paragonabili a quelli forniti dalla carne e dal pesce.
  • Molte specie di insetti presentano un'alta quantità di acidi grassi. Essi sono anche ricchi in fibre e micronutrienti quali rame, ferro, magnesio, manganese, fosforo, selenio e zinco.
  • Gli insetti presentano un basso rischio di trasmissione di zoonosi (malattie trasmesse dagli animali all'uomo) quali l'H1Nr1 (influenza aviaria) o la Bse (malattia della mucca pazza). La normativa europea comunque vieta la somministrazione ai ruminanti di mangimi contenenti insetti o proteine trasformate da essi derivate.

Dal punto di vista dei consumatori, la maggioranza di essi concorda che nutrire polli e pesci con mangimi contenenti insetti sia più naturale per l'animale e renda un prodotto di miglior qualità rispetto a quelli allevati con mangimi a base di soia.

Gli insetti rappresentano una fonte di proteine e amminoacidi interessante e potrebbero quindi integrare la dieta di animali da reddito e da compagnia in modo più efficiente rispetto agli altri animali tradizionalmente allevati per l'alimentazione. Dal punto di vista della nutrizione animale potrebbero sostituire materie prime come la soia (principale fonte proteica) o gli integratori più o meno di sintesi apportatori di aminoacidi, acidi grassi essenziali (ω-6, ω-3) e sali minerali.

Non di minor conto poi le proprietà omeoterapiche che renderebbero questa fonte alimentare importante nel sostenere soprattutto le prime fasi di sviluppo animale, soggette a soventi squilibri con elevata mortalità se non prevenuti con trattamenti terapici o mangimi medicati (ad esempio gli avicoli a lento accrescimento della biodiversità veneta).
Il progetto si propone di promuovere e valorizzare la risorsa "insetti" proponendo, sia il riutilizzo di forme larvali od adulte (crisalidi) per i settori produttivi che già li utilizzano (es. bachicoltura), sia la produzione di insetti partendo da scarti vegetali aziendali.
Il progetto vorrebbe dimostrare quindi che la produzione degli insetti potrebbe essere una forma di differenziazione aziendale in grado di migliorare la produttività attraverso prodotti più sani e forme produttive più rispettose dell'ambiente.
 

Il progetto Insect feed chick

Lo scorso 26 ottobre si è tenuto al Campus Agripolis di Legnaro (Pd) il seminario focalizzato sull'utilizzo degli insetti come fonte nutrizionale alternativa per la sostenibilità degli avicoli, della biodiversità ed in generale dell'azienda agricola.
L'obiettivo del progetto è valorizzare l'impiego degli insetti, sia derivanti dagli scarti di altri processi produttivi (bachicoltura), che prodotti ex novo da scarti vegetali aziendali, nell'alimentazione animale, biodiversità avicola veneta inclusa, con l'obiettivo di:
  • ridurre i costi di produzione grazie alla sostituzione parziale nei mangimi di elementi nutritivi (proteine, aminoacidi, lipidi  derivanti da materie prime più costose;
  • favorire una maggior salubrità del prodotto attraverso il miglioramento delle prestazioni produttive e lo stato di salute, soprattutto negli stadi giovanili;
  • avviare e favorire, in un'ottica di lungo periodo e di grande scala, la diversificazione aziendale attraverso la produzione di insetti come fonti nutritive  alternative.
 
La lavorazione
(Fonte foto: progetto Insect feed chick)


Proponiamo ai nostri lettori e lettrici i video delle varie relazioni. Le diapositive delle stesse si possono scaricare dal sito ufficiale del progetto Insect feed chick.    
 
Video 1: Apertura dei lavori professoressa Antonella Dalle Zotte, dipartimento Maps, Unipd.
Presentazione del progetto Insect feed chick, dottore Alberto Sartori (coordinatore del progetto) e dottore Enzo Moretto, direttore Museo Esapolis
 
Video 2 (in inglese, diapositive in italiano): La normativa extracomunitaria in materia di insetti per alimentazione animale.
Professore Lorenz Christian Hoffman, Stellenbosch University, Sudafrica

 
Video 3: Impiego degli insetti in alimentazione animale: aggiornamento della normativa europea.
Relazione del dottore Marco Cullere, dipartimento Maps, Unipd
 
Video 4: Impiego degli insetti in alimentazione animale: aggiornamento della normativa italiana.
Relazione del dottore Stefano Cremasco, Aulss 6, Servizio veterinario di Padova
 
Video 5: domande del pubblico


Per approfondimenti consigliamo il volume Edible insects: future prospects for food and feed security

Per maggiori informazioni sul progetto Insect feed chick e l'utilizzo dei mangimi a base di insetti in Italia, contattare il coordinatore del progetto, dottore Alberto Sartori, info@insectfeedchick.org.