Il nuovo corso del Consorzio del Parmigiano Reggiano, guidato da Nicola Bertinelli, passa da un aumento della produzione, proiettata nel 2017 a 3.650.000 forme, in crescita del 5% rispetto all'annata precedente, e da una nuova campagna di comunicazione, per la quale l'ente consortile ipotizza investimenti per 7 milioni di euro.
Così ha ratificato l'assemblea, che si è tenuta nei giorni scorsi - per la prima volta dalla nascita del Consorzio di tutela - a Modena.

Spinto dall'entusiasmo, dalla competenza mutuata non solo nel caseificio di famiglia, ma anche dagli studi internazionali condotti a Guelph, in Canada, Bertinelli ha illustrato ai soci la nuova missione per rafforzare l'immagine e, di conseguenza, le vendite del Parmigiano Reggiano.
Sono quattro, in particolare, i pilastri sui quali poggerà lo sviluppo di nuovi spazi di mercato: mercato italiano, mercato estero, lotta alla contraffazione e creazione di una rete di vendita diretta e turismo gastronomico nei caseifici.
Assi portanti di una strategia che imporrà al consorzio di collocare la maggiore produzione di forme, investendo risorse che saranno recuperate grazie al nuovo sistema della franchigia al 3%, che va appunto a stabilire il volume dell'eccedenza produttiva non assoggettata alla "contribuzione aggiuntiva" (5 euro per quintale latte sino al 3% di esubero, per arrivare gradualmente sino a 20 euro nel caso in cui la produzione eccedente superi il 9%), fissata dal consorzio a carico dei caseifici in caso di superamento degli obiettivi assegnati.
 

Un bilancio a sei mesi dall'insediamento del nuovo consiglio

"Il primo obiettivo del nuovo consiglio - ha detto Bertinelli - è stato quello di rafforzare il legame, il coinvolgimento e l'azione comune di tutti i soggetti che legano i loro redditi alla filiera del Parmigiano Reggiano. Ci siamo impegnati a portare avanti azioni e riforme che toccano diversi ambiti, a partire dal potenziamento dei controlli di filiera, alla lotta alla contraffazione, alla vigilanza nelle linee di grattugia e di confezionamento industriale, alla strategia espansiva sui mercati esteri. Linee di lavoro orientate a una nuova centralità del consorzio, che deve affermarsi come modello di autorevolezza ed eticità, potenziando innanzitutto i controlli di filiera a tutela sia dei produttori che dei consumatori".
 

Nuova comunicazione

"In questi primi sei mesi - ha spiegato Bertinelli - abbiamo lavorato per rafforzare la comunicazione con l'obiettivo di far percepire i plus e gli elementi distintivi che rendono il Parmigiano Reggiano Dop un formaggio unico al mondo, guidati dalla consapevolezza che il consumatore al quale ci rivolgiamo è evoluto e ricerca nel Parmigiano Reggiano qualcosa che va oltre la funzione pratica del prodotto".

Sono state approvate, in quest'ottica, le linee di investimento nelle campagne di advertising, allo scopo di garantire un nuovo posizionamento capace di dare valore alla marca e di parlare ai diversi target di riferimento (chi si occupa delle famiglia, chi vive di cucina, chi diventa mamma, chi fa sport, chi è influencer, chi segue i trend, chi produce il prodotto). Il messaggio che dovrà emergere sarà quello del Parmigiano Reggiano come "alimento della vita".
La campagna sarà veicolata attraverso la carta stampata, radio, tv e media digitali dal 29 ottobre, con un budget fino a fine 2017 di tre milioni di euro.
 

Maggiori controlli

Sul fronte della vigilanza si è passati da un controllo parziale (circa 50% dei turni) ad un controllo su tutti i 34 laboratori di grattugia. Una mossa strategica che permette al consorzio di garantire al consumatore l'autenticità del prodotto, anche alla luce dell'aggressività sul mercato dei cosiddetti formaggi "altri duri", molto competitivi sul fronte del prezzo.
 

I benefici della franchigia

"Il piano di regolazione dell'offerta porterebbe risorse superiori a 10 milioni di euro. L'assemblea ha deciso, con l'87,54% dei voti favorevoli, di adottare per il 2017 una franchigia al 3%, valore che consentirà di garantire risorse aggiuntive molto importanti per circa 7 milioni di euro". Con un altro vantaggio: "La lotta alle speculazioni sugli affitti e sulle compravendite di quote", ha commentato Bertinelli.
 

Le altre novità

Il nuovo piano 2017-2019 prevede novità anche in ambito riserva (oltre le decadenze e trattenuta del 5% sulle compravendite, viene generata riserva per 2,4% aggiuntiva), riassegnazione annuale (sui quintali soggetti a contribuzione ed a seguito di assolvimento degli obblighi contributivi riassegnazione del 10%) e Punto di riferimento comprensoriale (Prc): è data facoltà all'assemblea di deliberare anno per anno, entro maggio, un aumento massimo fino a +0,8% nel 2017, +1,6% nel 2018, + 2,4% nel 2019.
 

Il commento dell'assessore Fava

"In Lombardia rappresentiamo circa il 10-11% della produzione totale del Parmigiano Reggiano, un formaggio simbolo del made in Italy, in grado di trascinare le vendite anche di altri prodotti. Noi continueremo a sostenerlo, dal momento che è un prodotto di alta gamma, che rappresenta il territorio".
Lo ha detto l'assessore all'Agricoltura della Regione Lombardia, intervenendo all'assemblea del Consorzio di tutela del Parmigiano Reggiano.

"Come regione abbiamo inserito fra i modelli finanziabili i cosiddetti Pia, i Piani integrati d'area, e so che i produttori stanno lavorando per lanciare il Parmigiano Reggiano mantovano, che non vuole essere né un sotto-marchio né una alternativa, ma una modalità di promuovere un territorio che riteniamo essere strategico per un formaggio come il vostro", ha annunciato l'assessore lombardo.