Si è aperto nella mattinata di ieri, 19 luglio 2017, sotto la presidenza italiana all'Hotel Royal Continental di Napoli, il quattordicesimo Comitato permanente congiunto della Rete mediterranea di sanità animale.
Il tavolo tecnico è stato organizzato dal ministero della Salute del Governo italiano e dal Segretariato tra l'Organizzazione mondiale della sanità animale, l'Organizzazione delle Nazioni unite per l'alimentazione e l'agricoltura e il Remesa, con il supporto dell'Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno.
 
Hanno preso parte ai lavori, presieduti da Romano Marabelli presidente di Remesa Italia, il direttore generale dell'Izsm Antonio Limone e i capi servizi veterinari di 15 paesi dell'area mediterranea: sei del Nord dell'Africa (Algeria, Egitto, Libia, Marocco, Mauritania e Tunisia), due del Medio Oriente (Giordania e Libano) e sette del Sud dell'Europa (Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Grecia, Malta e Cipro).
Presenti al tavolo tecnico, inoltre, i rappresentanti dell'Oie, della Fao e dell'Unione europea.

L'obiettivo del Remesa è l'implementazione della cooperazione tra i paesi delle due sponde del Mediterraneo - Nord e Sud - per migliorare la lotta alle principali malattie transfrontaliere, la sorveglianza epidemiologica e la diagnosi precoce, attraverso la creazione di un forte sistema di protezione per evitare l'introduzione di patologie quali afta epizootica, influenza aviaria, rift valley fever, lumpy skin disease in paesi che ne sono esenti. 
 
Nel corso della prima giornata si è discusso delle principali patologie che colpiscono gli animali e delle zoonosi e si è fatto il punto della situazione nel bacino del Mediterraneo.
 
Nel corso della giornata di oggi, che vedrà la conclusione dei lavori, sarà presentato il Trade facilitation agreement e si discuterà dell'import/export di animali e prodotti di origine animale. Inoltre saranno presentati il piano di azione della Fao per combattere la resistenza antimicrobica e le linee guida dell'Oie alla resistenza antimicrobica.
 
L'evento è stato possibile con il supporto dell'Istituto zooprofilattico sperimentale del Mezzogiorno che potrà collaborare, assieme alla rete degli Istituti zooprofilattici sperimentali, con i paesi dell'area mediterranea sia in tema di formazione del personale che nelle attività di prevenzione e diagnosi delle malattie.