I consumatori prediligono una scelta certificata e a km 0, questi i risultati ad un anno dalla nascita del marchio Piemunto, realizzato per contraddistinguere i prodotti lattiero-caseari realizzati esclusivamente con il latte piemontese.

La Regione Piemonte e Carrefour Italia hanno condiviso, il 28 aprile, i risultati di vendita dei prodotti a marchio Piemunto, un progetto nato un anno fa su proposta dell’assessore all’Agricoltura Giorgio Ferrero e finalizzato alla valorizzazione della filiera lattiero-casearia piemontese.

Oltre 170 prodotti Piemunto, complice la riconoscibilità del marchio posto in oltre 100 punti vendita Carrefour in Piemonte, hanno fatto registrare un incremento delle vendite presso i punti vendita Carrefour del 10% in un anno, con un picco del +46% grazie a un’attività promozionale e di comunicazione ad hoc nei primi mesi del 2017.

Marco Selmo, responsabile prodotti libero servizio di Carrefour Italia, riporta: “Il successo di Piemunto è la dimostrazione di quanto il consumatore moderno sia informato e attento alla valorizzazione della filiera. Crediamo molto nel valore della trasparenza e dell’informazione. Piemunto, attraverso la crescita dei produttori locali, ha la possibilità di mantenere vive tradizioni ed eccellenze”.

Giorgio Ferrero ha dichiarato: “I risultati raccolti mostrano che Piemunto è una scommessa che stiamo vincendo. Valorizzare il latte piemontese è stato uno dei nostri impegni. D’altronde l’idea di qualità e trasparenza che è dietro il marchio è la stessa che ha mosso il governo a varare l’etichettatura obbligatoria per i prodotti lattiero-caseari. Piemunto è stato tra i primi a fornire una garanzia dell’origine di un prodotto come il latte piemontese e dei formaggi che da esso derivano, in grado di soddisfare l’esigenza di qualità che sempre più forte emerge tra i consumatori".

Ad oggi, presso la rete di vendita Carrefour nell’area della regione piemontese, sono oltre 170 i prodotti a marchio Piemunto che spaziano dal latte, allo yogurt, ai formaggi e che continueranno, anche nel 2017, a essere sottoposti a stringenti controlli di qualità da parte degli enti certificatori e della regione Piemonte stessa.