Il Grana Padano avanza all'estero (+7% nel 2016 sull'anno precedente) e scommette sull'internazionalizzazione con adeguati piani di comunicazione e marketing; sceglie la strada della modernità e, con il voto favorevole dell'assemblea, apre all'introduzione del robot di mungitura, dopo un iter di dibattito e di sperimentazione durato anni.

Ora la modifica del disciplinare dovrà essere approvata a Bruxelles, ma sembra improbabile una bocciatura, alla luce degli studi che supportano l'introduzione di una nuova opportunità per gli allevatori.
"Abbiamo studiato a lungo la questione e svolto un'adeguata sperimentazione", ha affermato il presidente del Consorzio di tutela del Grana Padano Nicola Cesare Baldrighi.

Positivo anche il bilancio del Consorzio, che è stato approvato all'unanimità, con un piccolo utile destinato a riserva. Grazie all'attività di cooperative e industrie, all'attività di internazionalizzazione e di programmazione produttiva, anche lo schizofrenico 2016, caratterizzato da un primo semestre particolarmente negativo sul fronte dei prezzi del latte (il latte spot è sceso anche a 25 centesimi al litro) e da un ultimo trimestre particolarmente frizzante (con il superamento dei 44 centesimi al litro), può essere archiviato con un sospiro di sollievo.

E nel futuro le sfide vanno nella direzione di un maggiore benessere animale, di un adeguamento dell'alimentazione e di una nascita delle vacche nella zona di produzione della Dop.
Modifiche sulle quali si dovranno esprimere i soci nella prossima assemblea, ma che alla luce delle votazioni dei giorni scorsi (nell'assemblea di bilancio) si è dimostrata la giusta apertura e la maturità necessaria ad affrontare una nuova fase di mercato in cui il consumatore potrà trovare nuove risposte.

"Il rispetto del piano produttivo ha portato esiti positivi, mantenendo equilibrio tra produzione e richiesta da parte del mercato, calata leggermente in Italia (-1,3%, ndr) ma aumentata in modo significativo all'estero, con una crescita del 7% - ha dichiarato il presidente Baldrighi -. L'assemblea ha ben recepito sia i risultati del governo strategico della produzione messo in campo dal Consorzio in questi anni, sia la proposta di modificare il disciplinare per essere ancora più attenti al benessere animale e al rispetto verso l'ambiente".

Benessere animale e sostenibilità sono appuntamenti non oltre rinviabili, vera e propria esigenza dei consumatori anche se, ad oggi, non sembra che vi sia la disponibilità a riconoscere un prezzo superiore per il rispetto di livelli più elevati di animal welfare e sostenibilità ambientale, sociale ed economica.

"Dopo un anno complesso che ci ha visti impegnati su vari fronti, a partire dalla volatilità del mercato fino all'emergenza aflatossine - ha aggiunto Baldrighi - ci aspetta un futuro altrettanto intenso che, tra le altre cose, dovrà far fronte alle conseguenze della cessazione del regime quote latte. Ci stiamo preparando al meglio per affrontare questa nuova sfida con spirito moderno e innovatore, come siamo abituati a fare, da sempre".
Strade alternative, d'altronde, non ve ne sono per quello che è considerato il "re" dei formaggi, il prodotto Dop più consumato del mondo, con una produzione annua di oltre 4,8 milioni di forme e un export di quasi 1,8 milioni di forme intere, porzionate e nella formula di sempre più ampio appeal del grattugiato.

Le esportazioni in crescita, secondo Baldrighi, sono frutto di un riconoscimento di qualità e di made in Italy.
"A tutela di consumatori e mercato, per quanto di nostra competenza, proseguiremo a porre in essere con la consueta solerzia, scrupolosi servizi di controllo e vigilanza, che nel 2016 hanno portato a ben oltre 8mila interventi".
 

Ancora più promozione all'estero

"Continueranno - ha continuato Stefano Berni, direttore generale del Consorzio - le nostre attività di sensibilizzazione e promozione per raccontare Grana Padano a tutto il mondo creando una maggiore cultura del 'buono' e della qualità. Su questo capitolo l'assemblea ha approvato un budget 2017 pari a circa 27 milioni di euro di cui 11,5 destinati alle attività rivolte all'estero, che ormai rappresenta il 38% del nostro mercato. In particolare, nel 2016 abbiamo realizzato ben 5.133 giornate dimostrative con personale specializzato, toccando complessivamente 1.534 punti vendita differenti".

"Abbiamo lavorato con la stampa straniera organizzando numerosi eventi e collaborando con le principali emittenti radiotelevisive dei paesi chiave per la nostra azione, che sono: Germania, Stati Uniti e Canada, Francia, Svizzera, UK, Cina e Giappone. Anche il 2017 ci vedrà impegnati in numerose attività oltre i confini nazionali.
Chiaramente, presidieremo in modo significativo anche il mercato interno, che continua ad essere il mercato di maggior sbocco, con un investimento promozionale previsto pari a 15,5 milioni di euro
".
 

Il marchio "Il nostro latte"

"Qualità, programmazione e informazione del consumatore sono i tre punti cardine per affermare ulteriormente l'eccellenza del nostro prodotto. Per questo - ha spiegato Baldrighi - abbiamo lanciato il marchio Il nostro latte, che permetterà ai produttori di Grana Padano di indicare sulle confezioni le aree di provenienza del latte utilizzato per la realizzazione del formaggio. Un'iniziativa che nei giorni scorsi ha trovato piena sintonia con l'azione del Mipaaf in materia di etichettatura".

"Solo con una corretta e mirata informazione del consumatore che può avvenire esclusivamente attraverso gli strumenti della comunicazione - ha concluso il presidente - sarà possibile far comprendere a chi fa la spesa ogni giorno, tutte le nostre grandi positività distintive rispetto ai competitors".
 

I numeri del Grana Padano Dop

Nel 2016 la produzione è stata di 4.859.592 forme registrando un aumento del +1,20% rispetto al 2015. Si è divisa per il 38,62% a favore delle industrie e per il 61,38% a favore delle cooperative.
Il dettaglio delle maggiori realtà produttive è il seguente: Mantova con 28 caseifici ha prodotto il 29,27% del totale annuo; Brescia con 28 caseifici ha prodotto il 22,07%; Cremona con 9 caseifici ha prodotto il 17,52%; Piacenza con 19 caseifici ha prodotto il 11,19%; il Veneto con 24 caseifici (tenendo conto anche del latte veneto lavorato fuori Regione) ha prodotto il 16,37%.

Dal 1998 al 2016, la produzione di Grana Padano ha fatto registrare un incremento del 46,42% e negli ultimi otto anni è cresciuta del 17,40 (circa +2,2% annuo), grazie ad un Piano produttivo orientato verso una crescita educata e rispettosa del mercato.
Le esportazioni nel 2016 hanno toccato 1.762.000 forme (38% sul totale marchiato). Si è registrata una leggera flessione nei consumi Italia (-1,3%) mentre l'estero conferma un trend di continuo appeal (+7%).

Il segmento che ha le migliori performance è quello del grattugiato (rappresenta il 26% del formaggio marchiato Grana Padano, per un corrispettivo di 1.301.681 forme) e si rileva un aumento significativo del Grana Padano Riserva (263mila forme; +22%).
Con il 23% di tutto il latte prodotto in Italia, Grana Padano è il terminale più importante del latte italiano.
 

Fava: Grana Padano spina dorsale del settore

"Il Grana Padano e il suo Consorzio di tutela rappresentano la spina dorsale del settore lattiero caseario lombardo e della Macroregione agricola del Nord e lo hanno dimostrato un anno fa, quando imperversava una delle più acute crisi del sistema e le aziende industriali e soprattutto le cooperative hanno contribuito a risollevare il mercato".
Lo ha affermato l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, intervenendo durante l'assemblea annuale di bilancio del Consorzio di tutela del Grana Padano.

"Il Consorzio ha un bilancio di 41 milioni di euro di ricavi - ha ricordato Fava - ed è una realtà di tutela e promozione della Dop che per dimensioni, produzione e valore non ha paragoni al mondo. Questo è fonte anche di grande responsabilità da parte degli allevatori, della filiera e degli associati".
La sfida del futuro, secondo l'assessore Fava, è l'organizzazione. "E' stato grazie all'efficienza e all'organizzazione che ha coordinato il sistema della tutela e dei controlli che ha permesso al sistema di tenere", ha specificato.

Da sinistra: Nicola Cesare Baldrighi, presidente del Consorzio di tutela del Grana Padano, Gianni Fava, assessore all'Agricoltura della Regione Lombardia e Stefano Berni, direttore generale del Consorzio di tutela del Grana Padano