Se non fosse una notizia vera, sarebbe la prima sospettata per essere una fake news. La crisi tra Olanda e Turchia, scatenata dal divieto di autorizzazione dei Paesi Bassi di comizi ad opera di ministri turchi per spingere sul referendum che avrebbe esteso i poteri del presidente della Repubblica, Erdogan, ha portato ad una conseguenza surreale.

L'Unione dei produttori di carne bovina e di agnelli della Turchia, riportano La Stampa di Torino, ma anche siti internazionali come l'agenzia Bloomberg, ha deciso di rispedire al mittente quaranta mucche di razza Holstein, in segno di dissenso nei confronti dell'Olanda dopo l'escalation di tensione degli ultimi giorni.

Una protesta simbolica, ma che potrebbe incrinare i rapporti tra Turchia e Olanda. Fra gennaio e novembre 2016 l'export di bovini dai Paesi Bassi è stato di 216.907 capi. Nell'ambito delle manze da riproduzione i principali acquirenti sono stati Ungheria e Russia, mentre il mercato verso la Turchia è in verità poco significativo.

Il presidente dell'Unione dei produttori di carne bovina e di agnelli della Turchia, Bulent Tunc, ha annunciato che l'organizzazione, formata da 160mila iscritti, valuterà se sospendere gli acquisti di trattori, le attrezzature, i mangimi e il materiale genetico per l'inseminazione. Nemmeno si esclude di estendere il boicottaggio all'Austria, che Tunc, così riporta Bloomberg, accusa di sposare la posizione del Governo olandese.

"Ci sono molte alternative", ha tagliato corto Tunc facendo sapere che Brasile e Romania potrebbero essere prese in considerazione come paesi fornitori. "La Turchia è un mercato enorme per le importazioni di bestiame - ha dichiarato - e c'è la fila di paesi che desiderano entrare".

Nel 2016 il Brasile ha esportato complessivamente 524.202 bovini (fonte: Teseo by Clal.it), mentre per la Romania l'export di bovini nel periodo gennaio-novembre dello scorso anno è stato di 212.405 (fonte: Teseo).