Veterinari e operatori del settore avicolo, sono intervenuti numerosi lo scorso 6 dicembre, all'Istituto zooprofilattico di Forlì, al convegno “Lactobacillus acidophilus D2/CSL: aggiornamenti e innovazione – Dagli avicoli per gli avicoli” organizzato da Zoo Assets in collaborazione con Csl, Centro sperimentale del latte.

L'incontro è stato dedicato agli aggiornamenti e agli studi sulla possibilità di “guidare” lo sviluppo del microbiota intestinale attraverso l’utilizzo di Lactobacillus acidophilus D2/CSL e il suo conseguente impatto su metabolismo, sanità e performance.
Il convegno si è aperto con l’intervento di Giovanni Tosi, medico veterinario dell’Istituto zooprofilattico della Lombardia ed Emilia-Romagna, sezione di Forlì, che, partendo da una disamina sulle sindromi enteriche nella gallina ovaiola ha terminato parlando di sviluppo del microbiota ed importanza dello stesso ("Sindromi enteriche nella gallina ovaiola").

A seguire si è spostato l’obiettivo in maniera specifica sul Lactobacillus acidophilus D2/CSL.
Alberto Giardini, responsabile tecnico-scientifico agrozootecnico & Food di Csl, ha ripercorso la storia del Lactobacillus acidophilus D2/CSL, partendo dalla scelta del ceppo, le prime prove scientifiche fino alle varie autorizzazioni della Comunità europea e parere scientifico dell’Efsa. La presentazione, "Lactobacillus acidophilus D2/CSL: storia, sicurezza, efficacia", si è conclusa discutendo dell’importanza di “contaminare” animale ed ambiente fin dai primi giorni di vita per prevenire o risolvere la disbatteriosi intestinale, ovvero la possibilità di proteggere i soggetti "a rischio" o "sub-clinicamente malati".

L' “Impiego di Lactobacillus acidophilus D2/CSL in galline ovaiole allevate in biologico” è il tema trattato da Claudio Forte, ricercatore all'Istituto zooprofilattico Umbria e Marche e l’Università di Gent che ha seguito personalmente due recenti prove scientifiche. Queste hanno evidenziato interessanti riscontri sia per quanto concerne i parametri produttivi, ma, aspetto innovativo, anche su parametri ematochimici, stress ossidativo, risposta immunitaria e, ultimo ma non meno importante, morfologia intestinale e presenza di patogeni.

Il convegno si è concluso con l’intervento del professor Gerardo Manfreda, del dipartimento di Scienze e tecnologie agroalimentari dell’Università di Bologna, che ha spostato l’attenzione dalle ovaiole al pollo da carne su cui si stanno concentrando gli ultimi studi (“Effetto del Lactobacillus acidophilus D2/CSL sul microbioma intestinale del pollo da carne”). Queste ricerche hanno dimostrato l’importanza di utilizzare il Lactobacillus acidophilus D2/CSL già dai primi giorni di vita e come questo possa influenzare positivamente lo sviluppo delle popolazioni “utili” a livello intestinale, riducendo, nel contempo, la presenza di patogeni e come tutto ciò abbia interessanti ricadute su metabolismo e performance zootecniche.