È un accordo a metà, che sancisce la profonda spaccatura fra produttori e industriali del comparto lattiero caseario, ma allo stesso tempo consente un primo cambio di passo del sistema in chiave di accordi sul prezzo di conferimento del latte. Ancora una volta la Lombardia fa da apripista.

È stato infatti siglato oggi nella tarda mattinata il protocollo di intesa sui meccanismi di definizione del prezzo base di riferimento del latte in Lombardia. A siglare sono stati le rappresentanze regionali di Coldiretti, Cia, Confagricoltura e Confcooperative e ci sono i presupposti affinché venga esteso alle altre sigle del sistema cooperativo.

L’industria, rappresentata al Tavolo in Regione Lombardia da Assolatte, si è sfilata, pur affermando la validità di un sistema di indicizzazione che tenesse in considerazione i parametri rilevati dal professor Daniele Rama, direttore dell’Osservatorio Latte dell’Università Cattolica di Piacenza.

L’intesa siglata prevede la “definizione di un indice per il latte lombardo compravenduto che si basa su tre sotto-panieri definiti sulla base delle risultanze dei lavori del Tavolo tecnico per l’indicizzazione”.
In particolare, “i sotto-panieri, all’interno dell’indice, hanno i seguenti pesi: il primo sotto-paniere, relativo ai prezzi sul mercato nazionale dei derivati del latte, ha un peso pari al 55%; il secondo sotto-paniere, relativo ai prezzi delle materie prime dell’alimentazione zootecnica, ha un peso del 20%; il terzo sotto-paniere, relativo ai prezzi sui mercati esteri di latte e derivati, ha un peso pari al 25 per cento”.

Tale indice viene applicato, riporta l’intesa, “al prezzo di riferimento Mipaaf aprile giugno 2007 e porta ad un prezzo base di riferimento per il mese di maggio 2015 pari a 37,004 euro per 100 litri di latte. Per i mesi successivi il prezzo sarà determinato sulla base dell’andamento dell’indice medesimo. Le parti si impegnano ad attivare un tavolo di monitoraggio per verificare l’andamento dell’indice e valutare eventuali adattamenti del meccanismo di indicizzazione”.

I commenti
Esprimo soddisfazione per l’accordo raggiunto oggi al Tavolo Latte in Regione Lombardia – ha dichiarato l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava - che ha visto un atteggiamento costruttivo dei produttori e della cooperazione, a un prezzo base di riferimento di 37,004 euro per 100 litri. Ricordo che il latte gestito dalle cooperative supera il 50% della produzione totale lombarda”.
Il rammarico – ha proseguito Fava – è stata l’ambivalenza della rappresentanza industriale. Assolatte da un lato ha affermato di condividere il meccanismo di indicizzazione e dall’altro ha rifiutato di stabilire un prezzo base a cui applicare il nuovo metodo.  In questo modo una parte del mercato è ostaggio dell’industria privata, che trasforma circa un quarto del mercato lattiero lombardo. Sono francamente deluso”.
L’assessore Fava definisce l’atteggiamento degli industriali “estremamente negativo, soprattutto alla luce del fatto che l’ultimo accordo sul prezzo si è concluso nel giugno del 2014, cioè oltre un anno fa”.

Usciamo dall’incertezza”, ha detto Ettore Prandini, presidente di Coldiretti Lombardia.
A oggi ci sono tutte le condizioni per un miglioramento della situazione per gli allevamenti – ha spiegato Prandini - mentre restiamo in attesa di capire che direzione vogliano prendere gli industriali. Ci auguriamo da parte loro un atteggiamento di apertura concreta e responsabile verso un settore che garantisce il 40% del latte italiano, migliaia di posti di lavoro e materia prima per grandi Dop come, ad esempio, il Grana Padano, il Parmigiano-Reggiano, il Gorgonzola e il Taleggio”.

È soddisfatto per il risultato raggiunto e il ruolo giocato dalla cooperazione il presidente di Fedagri-Confcooperative Lombardia, Fabio Perini. “Per noi è molto importante questo accordo per definire una tabella di valorizzazione che tenga conto dei prodotti Dop e lattiero caseari – ha esordito Perini - Il mondo del latte lombardo deve valorizzare i propri prodotti, a partire da quelli a denominazione d’origine. Il fatto che si crei un prezzo da cui partire è fondamentale e noi della cooperazione abbiamo fatto la nostra parte”.
Per gli industriali una tirata d’orecchie. “Mi dispiace che gli industriali abbiano assunto una posizione di chiusura – ha commentato - perché in un momento di grave difficoltà per la nostra zootecnia era un punto di partenza. Giovedì a Roma dovremo trovare gli spazi per ottenere gli sgravi al settore zootecnico che sono fondamentali. Ho fiducia, ma è anche vero che ci presenteremo con una filiera che questa mattina ha evidenziato una certa litigiosità”.

Giovedì 30 luglio, infatti, è stato convocato al Mipaaf il Tavolo di filiera. A tal proposito, l’assessore lombardo Fava ha lanciato un messaggio a Martina. “Avverto il ministro che gli industriali, per l’atteggiamento assunto oggi, confidano in un sostegno del governo – ha detto Fava -. Ma a Martina dico di valutare attentamente quali risorse utilizzare, sperando vivamente che non siano quelli delle multe”.