Si apre un nuovo capitolo della singolar tenzone che oppone Italia e Ue sulla diffida di quest’ultima che vorrebbe indurre il nostro Paese ad abolire il divieto di utilizzo del latte in polvere per la produzione di formaggi.
Mentre la Commissione Europea ha accordato una proroga fino al 29 settembre 2015 sulla richiesta all’Italia di porre fine al divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari, a muoversi è la Campania, dove si producono ben quattro formaggi a denominazione di origine protetta – Mozzarelle e Ricotta di Bufala Campana, Caciocavallo Silano e Provolone del Monaco - e 45 prodotti agroalimentari tradizionali caseari, una vera e propria enciclopedia del formaggio, spalmata su tutto il territorio regionale e con un notevole legame con le aree interne.

Coldiretti Campania, il presidente della Regione con delega all'Agricoltura, Vincenzo De Luca e Confagricoltura Campania, temono dure ripercussioni dall'eventuale ingresso nei caseifici della Campania del latte in polvere, anche per la Mozzarella di Bufala Campana Dop.
 
Giusto ieri pomeriggio Coldiretti Campania aveva annunciato l’avvio di una raccolta di firme per chiedere al Governo e al Parlamento italiano di bloccare il tentativo di autorizzare la produzione di formaggi con la polvere di latte al posto del latte fresco, cosa che, secondo l’organizzazione agricola “Rischia di colpire un grande patrimonio di eccellenze regionali fatto da quattro formaggi Dop e 45 prodotti agroalimentari tradizionali”.
 
Meno di 24 ore dopo, alle 11 di oggi, replica il presidente della Regione Campania, con delega all’Agricoltura, Vincenzo De Luca, il quale, secondo un comunicato della presidenza “aderisce alla mobilitazione contro la diffida dell’Unione Europea che obbliga l’Italia ad eliminare il divieto di detenzione ed utilizzo di latte in polvere per la fabbricazione di prodotti lattiero caseari.”
 
La Campania è la Regione dove tra il 2007 ed il 2014  - secondo Coldiretti - hanno chiuso i battenti 1.501 stalle con la più alta percentuale di decremento (-33%) rispetto al dato medio nazionale. Ma non solo: già a legislazione vigente, in Campania, per la produzione di formaggi non Dop, arriva molta cagliata da fuori Regione, circa 300mila quintali pari a 3 milioni di quintali di latte equivalente.
 
E la legittimazione dell’arrivo del latte in polvere in caseificio aggiungerebbe uno strumento ulteriore nelle mani dei trasformatori per fare pressione sugli allevatori locali. Ma sul tavolo c’è anche il tema Mozzarella Dop. Perché se il ministro per le Politiche agricole, Maurizio Martina, a fine giugno era stato chiarissimo: “Il problema non riguarda i nostri grandi formaggi Dop perché fanno fede i disciplinari di produzione, è pur vero che la legge ora prevede che negli stessi caseifici dove si prepara la Mozzarella Dop possono anche prodursi, pur in linee rigidamente separate, altri formaggi non Dop con altri tipi di latte.
Ma l’arrivo del latte in polvere in questi caseifici ibridi non è previsto dall’attuale decreto sulla rintracciabilità del latte bufalino e potrebbe comportare problemi di non poco conto ai fini dei controlli sull’utilizzo di latte diverso da quello bufalino nei caseifici Dop.
 
Non a caso, appena ieri, il presidente di Coldiretti Campania e vice presidente nazionale, Gennarino Masiello, avvertiva: “Con questa petizione intendiamo tutelare i cittadini e l’eccellenza del vero made in Italy agroalimentare, di cui il settore lattiero-caseario rappresenta una componente strategica in termini economici e di reputazione per la Campania nel mondo”. 
 
 E Il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, oggi sostiene: “E’ necessario riaprire una serrata trattativa con l’Unione europea contro una diffida che rischia di penalizzare fortemente le eccellenze lattiero casearie italiane e soprattutto campane generando anche elementi di concorrenza sleale tra le aziende dell’Europa”.
 
Il De Luca pensiero in materia di latte in polvere poi punta dritto sulla Mozzarella Dop: “Vanno tutelati i diritti dei consumatori, il patrimonio di competenze degli addetti al comparto, la qualità della materia prima. Bisogna salvaguardare le modalità produttive che hanno reso alcuni prodotti italiani, su tutti la Mozzarella di Bufala Campana Dop, delle vere e proprie eccellenze gastronomiche mondiali".
 
Il presidente di Confagricoltura Campania, Michele Pannullo, sulle dichiarazioni di De Luca riferisce ad AgroNotizie: “Confagricoltura è in campo accanto al presidente De Luca. Tuttavia -  aggiunge Pannullo - la prima vera difesa dei nostri prodotti di eccellenza deve venire da noi stessi. Se l'Unione Europea commette un così clamoroso autogol, non è il caso di commettere lo stesso errore aprendo ad esempio inutili dibattiti sull'uso del latte congelato nel disciplinare di produzione della Mozzarella di Bufala Campana”.

Pannullo infine sottolinea: ”Da sempre sosteniamo  in maniera chiara e netta che il nostro oro bianco, la Mozzarella di Bufala Campana, si difende con la tracciabilità del latte, i controlli e la tutela della tradizionalità del prodotto, insita nell'attuale disciplinare di produzione".