La tracciabilità del latte di bufala a livello nazionale sta funzionando e i dati saranno presto resi noti in un convegno, una volta definito il secondo monitoraggio dal Tavolo nazionale della filiera bufalina. Ed il prossimo obiettivo sarà, entro settembre, il definitivo adeguamento strutturale dei caseifici alla doppia linea, che consentirà di produrre la Mozzarella di bufala campana Dop ed altri formaggi non a denominazione di origine, secondo quanto disposto dal Decreto ministeriale che disciplina la materia normata dall’articolo 4 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91 (Decreto Competitività)

Si è parlato di questo e di molto altro ieri al ministero per le Politiche agricole agroalimentari e forestali, durante il Tavolo tecnico della filiera bufalina convocato e presieduto da Corrado Martinangelo, membro della segreteria politica del ministro Maurizio Martina. Il Tavolo tecnico ha avuto luogo prima del Tavolo nazionale della filiera bufalina, che avrebbe dovuto tenersi entro fine aprile e che ora è previsto tra il 15 ed il 20 maggio, ed avrà all’ordine del giorno il secondo monitoraggio nazionale sull’applicazione del decreto ministeriale sulla tracciabilità del latte di bufala.

All'incontro tecnico di ieri hanno partecipato l’assessorato all’Agricoltura della regione Campania, il gruppo di lavoro tecnico del Tavolo nazionale, il Consorzio di tutela della Mozzarella di bufala campana, Emilio Gatto, direttore generale dell’ex Dipartimento per la promozione della qualità, il capo dipartimento antifrode Stefano Vaccari e Angelo Zucchi, capo della segreteria del ministro.

Ad illustrare i dati è stata la troika che gestisce il portale della rintracciabilità del latte bufalino: l’Associazione italiana allevatori, alla quale è stato affidato per decreto il compito di assistere gli allevatori nel computo presuntivo del latte prodotto prima dell’adozione del lattometro in allevamento, l’Istituto zooprofilattico sperimentale per il Mezzogiorno, sezione di Portici, che gestisce direttamente il portale e l’organismo di certificazione della Mozzarella di bufala campana, il Dqa, che assicura l’afflusso dei dati al sistema su acquisti di latte e produzione casearia provenienti dai caseifici con il marchio campano.

“Si può ben affermare che il sistema di tracciabilità nazionale per il latte di bufala stia funzionando bene e tra un mese sarà convocato un convegno pubblico con tutti gli attori della filiera per portarne a conoscenza i risultati – dice Martinangelo ad AgroNotizie, e sottolinea – la prossima tappa sarà poi l’adeguamento strutturale dei caseifici con le doppie linee di produzione per prodotti Dop e non Dop, attesa per settembre”.

In vista del Tavolo nazionale della Filiera Bufalina si è anche iniziato a parlare di altre cose: ”Si sono prese in esame misure a sostegno della Mozzarella di bufala campana e del latte certificato per la Dop – afferma Martinangelo - per creare le condizioni di un prezzo del latte più adeguato e processi di export del bene finale più efficaci”.
Su tutto dovrà poi deliberare il Tavolo nazionale di filiera.