Il mercato dei suini pesanti continua a segnare record in negativo, ma la redditività degli allevamenti è migliorata. Una contraddizione, solo apparente, messa in rilievo dalle analisi di mercato condotte dal Crefis, il Centro ricerche economiche dell'Università Cattolica di Piacenza. Per i suini pesanti, quelli che alimentano la filiera dei prosciutti Dop, i prezzi si sono fermati in febbraio a 1,327 euro per kg, l'8% in meno rispetto all'anno precedente. La redditività degli allevamenti al contrario è aumentata dell'11, 5% rispetto ad un anno fa. Una contraddizione che si mantiene anche nel confronto fra febbraio e gennaio di quest'anno. Mentre il prezzo dei suini è sceso del 2,2%, il calo della redditività, infatti, si è fermato ad un modesto meno 1%. Anche per i suini leggeri da macello, le cui carni sono destinate al consumo fresco, le quotazioni di febbraio sono in calo, con una flessione del 2,3% rispetto a gennaio.

Si riducono costi
Se i conti degli allevamenti “tengono” il merito è solo della caduta dei prezzi delle materie prime per l'alimentazione degli animali, mais e orzo in particolare. Sulla piazza di Milano, è ancora il Crefis a segnalarlo, il mais è stato quotato in febbraio 146 euro per tonnellata, il 2% in meno rispetto a gennaio e oltre il 23% in meno del gennaio 2014. Una flessione che ha assorbito il pur sensibile aumento della soia, i cui prezzi sono aumentati del 3,5%.

I prezzi nella Ue
Sui mercati europei la situazione della suinicoltura si discosta in modo significativo da quella italiana. Qui il prezzo dei suini è in crescita, in particolare in Germania e Francia dove le quotazioni dei suini leggeri sono salite in febbraio rispettivamente del 10,3% e del 4%, merito dell'aumento della domanda, accompagnato da una flessione delle macellazioni. A trainare la ripresa è anche l'avvio dello stoccaggio privato delle carni suine deciso dalla Commissione europea per far fronte alle conseguenze dell'embargo russo.

Prosciutti generici e Dop
Le analisi del Crefis evidenziano ancora una volta il preoccupante divario che si registra nella redditività della stagionatura, ancora a vantaggio dei prosciutti generici rispetto a quelli Dop, sebbene le distanze vadano riducendosi. Il confronto con l'anno scorso evidenzia per i prosciutti Dop un aumento di oltre il 5%, nonostante la flessione di circa il 2% registrata in febbraio. In calo al contrario i prosciutti generici, con flessioni di oltre il 2%. Diminuisce così la distanza in termini di redditività fra prosciutti generici e quelli Dop, che vede però ancora in vantaggio i primi (cioè i generici, in particolare nella tipologia leggera), sui secondi.