Quando si parla dei problemi delle imprese agricole un tema ricorrente è quello della opprimente burocrazia. Si denuncia il fatto, poi si passa a discutere di altro e tutto resta come prima. A Cremona, dove si è svolta la Fiera internazionale del bovino da latte, si è parlato molto di quote, di costi di produzione, di scenari economici mondiali ed europei. Tutto, ovviamente, molto interessante. Ed è rispuntato a più riprese il problema della burocrazia che opprime le stalle, ma questa volta si è fatto qualcosa di più. Merito di Elisabetta Quaini (dell'azienda Barbiselle, nota per i suoi successi in campo genetico e non solo), che intervenendo all'European dairy forum, convegno promosso fra gli altri dalla Libera associazione agricoltori e dall' Anga (l'associazione dei giovani di Confagricoltura), ha raccontato come “funziona” il suo allevamento e quali costi deve sostenere. Il risultato finale è una perdita di 12,22 euro per ogni quintale di latte prodotto e, si badi bene, l'azienda Barbiselle, per dimensioni, efficienza e capacità imprenditoriali, rappresenta una punta di eccellenza. In aziende meno “strutturate” queste perdite sono verosimilmente anche più alte. Fra i motivi di un bilancio negativo ecco rispuntare l'invadente e mai sazia burocrazia. Ma  non ci si è fermati alla semplice “denuncia”. Elisabetta Quaini ha predisposto un elenco degli adempimenti che è necessario ottemperare nella sua azienda. E non mancano assurdità, come la registrazione non solo dei farmaci, ma persino delle vitamine. Ma ecco l'elenco in dettaglio, tenetevi forte.

Gli obblighi

  • Valutazione Rischi, Rumore, Stress, Vibrazioni, Rischio chimico (ogni 4 anni)
  • Sicurezza sul lavoro con figure obbligatorie RL e RSPP esterno
  • Sorveglianza sanitaria per i dipendenti e test antidroga (annuale)
  • Registrazione farmaci (anche le vitamine del gruppo A) (giornaliera)
  • Anagrafe bovina
  • PUA Piano di utilizzo agronomico con quaderno di campagna e concimazioni
  • Pratica PAC, Autorizzazione emissioni in atmosfera
  • Verifiche impianti elettrici (biennale), caldaie e botte del diserbo (annuale)
  • Manuale di corretta prassi igienica, Filiera controllata e analisi H2O
  • Controlli BSE/TBC/Brucellosi/Piano Paratubercolosi/mod.12 vaccini
  • Derattizzazione e smaltimento rifiuti con denuncia annuale
  • Corsi di formazione: antincendio, pronto soccorso, utilizzo mezzi agricoli, Responsabile dei lavoratori, preparazione alimenti per i mungitori e relativi aggiornamenti

I costi
Risultato finale, maggiori costi per circa 50mila euro anno, e in più la necessità di assumere una persona a tempo pieno per gestire questa spropositata mole di “scartoffie”. E chi non può permettersi, per dimensioni e fatturato, un ragioniere/commercialista a libro paga, deve affidarsi a consulenti esterni (sempre pagando) per gestire questa materia che fra i suoi difetti annovera pure una notevole difficoltà di interpretazione. Se produrre latte in Italia costa più che altrove, un motivo c'è.

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