Gli allevamenti italiani si sono adeguati alla direttiva europea sul benessere degli animali evitando le sanzioni che sarebbero scattate dal 30 giugno di quest’anno. Il punto della situazione viene fatto in occasione della 68esima Fiera Internazionale del Bovino da Latte, una delle più importanti al mondo, e ItalPig, che si sono aperte oggi alla fiera di Cremona. “Gli allevatori – ha detto inaugurando l’esposizione Antonio Piva, presidente di CremonaFiere - hanno sostenuto investimenti non indifferenti per adeguarsi alle direttive europee mentre si attendono interventi strutturali del Governo a sostegno di un settore trainante come l’agroalimentare che rappresenta il 14% del Pil nazionale”.
Le scrofe non sono più allevate in gabbie ma in spazi più ampi e in gruppo. Gli animali sono diminuiti molto meno delle previsioni: si è registrato un effettivo -10-15% di scrofe presenti in porcilaia rispetto al 30% stimato.

Se la stragrande maggioranza degli allevamenti italiani è a norma, qualche problema rimane per i pavimenti degli allevamenti di suini da ingrasso. Contrariamente alla Germania, il settore suinicolo italiano non è inserito in alcuna black list. Dal primo gennaio di quest’anno è entrata in vigore anche la normativa europea che vieta la circolazione (e determina la chiusura dell’allevamento) di suini riproduttori non indenni al morbo di Aujeszky o pseudo rabbia. Il piano di controllo vaccinale negli allevamenti di suini italiani – hanno detto gli esperti a ItalPig - è nettamente migliorato.

Nel nostro Paese – è stato detto durante il Forum Internazionale sull’avicoltura - le galline ovaiole adesso sono tutte allevate a terra. Niente più gabbie e ogni gallina avrà 750 cm2 a testa. Questo ha comportato per gli allevatori italiani un investimento di almeno 700 milioni di euro. I costi all’inizio potrebbero aumentare perché alcune patologie legate al ciclo oro-fecale sono di più facile diffusione e i controlli dovranno essere più stringenti così come l’attività di profilassi diretta e indiretta.
I numeri sulle galline ovaiole danno comunque un’idea della buona conduzione sanitaria degli allevamenti italiani: nel 2012 sono stati prodotti oltre 12 miliardi di uova per coprire il fabbisogno nazionale che si aggira sui 13 kg di uova/procapite. L’ultimo focolaio di aviaria, localizzata in Emilia Romagna (1 milione di capi abbattuti, 5 milioni di uova distrutte), è già alle spalle, trascorsi i 21 giorni previsti dai regolamenti UE.

Sempre in tema di benessere degli animali tra le novità tecnologiche presentate durante la Fiera Internazionale del Bovino da Latte, 856 marchi presenti e 10 Paesi rappresentati, ci sono un abbeveratoio termico e un nuovo tipo di podometro. L’abbeveratoio termico è stato studiato per evitare il congelamento dell’acqua al suo interno in modo che gli animali non subiscano congestioni o altri problemi. Il nuovo podometro tecnologico comunica con i tablet, i computer e gli iPhone.
Il dispositivo viene agganciato all'arto del bovino  e misura l'attività dei passi della bovina: il tempo di riposo, il tempo in cui l'animale sta in piedi o cammina, in questo modo vengono registrati tutti i movimenti dell'animale durante l'arco delle 24 ore.

L'allevatore, oltre a capire quando l'animale è in calore, riesce a monitorare il suo stato di salute. Nella stalla poi viene collocato un reader che tramite wi-fi, trasmette tutti i dati al computer, al tablet e ai telefonini. Il sistema informatico rende così possibile intervenire in maniera mirata e più corretta nel controllo sanitario e riproduttivo.

Sono sempre più diffusi i materassi per i bovini, studiati per migliorare le loro condizioni di riposo e la loro produttività riducendo i rischi di escoriazioni, traumi e malattie. I materassi, realizzati con trucioli in gomma e caucciù o in lattice ricoperto di tessuto in polipropilene resistente e confortevole, vengono installati direttamente all’interno delle cuccette degli animali e ne migliorano produttività e condizioni igieniche.

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