Dagli Stati Uniti alla Russia, dalla Nuova Zelanda al Sudafrica, i formaggi made in Italy continuano a conquistare terreno e a trainare i conti del comparto lattiero-caseario nazionale.
I dati consuntivi del primo trimestre 2013, presentati ieri 19 giugno in occasione dell’assemblea annuale di Assolatte, mostrano una crescita del 5,8% delle quantità di formaggi italiani esportate nel corso del primo trimestre 2013, arrivate a sfiorare le 70.000 tonnellate.

Questa performance, ancora più brillante se considerata alla luce della difficile congiuntura economica internazionale, conferma il trend vincente dell’export caseario italiano, che ha chiuso il 2012 superando il record delle 300.000 tonnellate (+7%), arrivando a sfiorare i 2 miliardi di euro (+3,5%) e chiudendo la bilancia commerciale in positivo per il terzo anno consecutivo.

"Numeri importanti, che abbiamo ottenuto con fatica e che abbiamo realizzato solo con le nostre forze e la nostra grinta imprenditoriale e in un contesto davvero difficile, visto che dobbiamo sostenere costi tra i più alti in Europa e che dobbiamo seguire una burocrazia tra le più farraginose del mondo  – ha commentato il presidente di Assolatte, Giuseppe AmbrosiNonostante queste difficoltà di sistema, grazie alla loro qualità e alla loro fama i nostri formaggi sono apprezzati in un numero crescente di Paesi  Oggi non c’è continente dove non portiamo i nostri formaggi e i tassi di crescita che registriamo nelle nuove destinazioni sono importanti".
Ambrosi cita i risultati ottenuti nei Paesi asiatici, dove dal 2000 a oggi i volumi di export sono triplicati, o a quelli africani, dove le esportazioni sono cresciute del 415% in poco più di un decennio. "Certamente le quantità non sono ancora confrontabili con quelle che vendiamo in Europa e nel Nord America - conclude Ambrosi - ma riguardano aree in cui i mercati si stanno dimostrando molto vivaci e interessanti“.

Il principale acquirente di formaggi italiani resta la Francia, che nel periodo gennaio/marzo 2013, sfiorando le 13.000 tonnellate, ha assorbito il 18,4% dei volumi del nostro export caseario. Al secondo posto si conferma la Germania, con il 14,5% dei volumi esportati, e al terzo posto si colloca la Gran Bretagna (9,4%), seguita da Stati Uniti (9%), Svizzera (6%), SpagnaBelgio (5% ciascuno).

I formaggi italiani più venduti all’estero sono, nell’ordine, la mozzarella e i freschi, il Grana Padano e il Parmigiano-Reggiano, i grattugiati, il Gorgonzola, il Pecorino Romano e il Fiore Sardo, seguiti da altri formaggi della tradizione industriale italiana.