Parte negativamente il bilancio import-export del settore cerealicolo in Italia nell’anno in corso, con un deficit di -195,7 milioni di euro, peggiore rispetto ai -154,2 milioni di euro del gennaio 2016. Dal punto di vista del valore in crescita sia i valori relativi alle importazioni (457,8 milioni di euro nel gennaio 2017 rispetto ai 403,5 del gennaio 2016) che per le esportazioni (262,1 milioni di euro contro i 249,3 milioni del gennaio precedente).

Dal punto di vista quantitativo, le importazioni di prodotti del settore cerealicolo son aumentate di 291mila tonnellate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+22%).

Forti crescite per mais (+231mila tonnellate), grano duro (+54mila tonnellate), grano tenero (+14mila tonnellate). Scendono orzo (-6900 tonnellate), altri cereali (-9600 tonnellate). Segno positivo da 6400 t per il riso, mentre la riduzione dell’import tocca i semi e frutti oleosi (-14,3%), oltre a un incremento delle farine proteiche (+2,5%).

Per quanto riguarda le spedizioni all’estero, l’incremento a gennaio 2017 è stato di 71500 tonnellate (+21,4% rispetto allo stesso periodo 2016). Crescono i cereali in granella (+45200 tonnellate) e i prodotti trasformati (+12400 tonnellate). Buone performance anche per le paste alimentari (+7,6%), i mangimi a base di cereali (+19,6%), farina di grano tenero (+9,9%) e la semola di grano duro (+12%). Stabile l’export di riso a 52mila tonnellate.