Filiera degli agricoltori italiani, promossa dalla Coldiretti, e Barilla hanno siglato un accordo per garantire l'origine e la qualità made in Italy del grano duro utilizzato per la produzione della pasta Voiello.

Una collaborazione che era nata otto anni fa con il progetto integrato di filiera nello stabilimento di Marcianise (Caserta), dove migliaia di produttori cerealicoli delle aree interne della Campania e di regioni limitrofe conferiscono il grano di varietà Aureo.

Il contratto di filiera Fdai - Barilla è stato presentato il 21 febbraio 2017 a Marcianise, proprio nello stabilimento della Barilla dove si produce la pasta Voiello.
 
L'intesa, che per la prima volta avrà durata pluriennale - durerà tre anni, dal 2017 al 2019 - e vede come partner della Barilla 65mila aziende agricole per un indotto indiretto di quasi 200mila lavoratori, è largamente incentrata sull'acquisto del grano duro di varietà Aureo, prodotto di alta qualità e di livello proteico elevato - pari in media al 15,5% - con il quale si realizza la pasta Voiello.
 
L'accordo premia gli agricoltori del Centro-Sud, quelli di Abruzzo, Molise, Campania e Puglia, che in tre anni dovranno produrre 210mila tonnellate di grano duro, tra Aureo (130.000 tonnellate) e Svevo (80 mila tonnellate), per un investimento totale da parte di Barilla di circa 62 milioni di euro; per le aziende agricole la remunerazione sarà elevata, pari a 27 euro al quintale come prezzo minimo di vendita, legato al minimo di proteine attese.
E' però possibile spuntare sull'Aureo fino a 30,8 euro al quintale, grazie al sistema della premialità, oltre al contributo da 100 euro ad ettaro previsto dal Mipaaf per i contratti di filiera.
 
"La Campania - ha spiegato il responsabile del Settore Acquisti del Gruppo Barilla, Luigi Ganazzoli - è la Regione in cui i contratti di coltivazione del grano duro hanno avuto lo sviluppo più significativo: nel nuovo accordo i volumi di acquisto del grano Aureo da parte di Barilla sono infatti aumentati del +30% (33.000 tonnellate) rispetto al 2016. La durata triennale dei contratti permette poi alle aziende di programmare e crescere". 
 
In totale gli agricoltori delle quasi 700 aziende campane partner di Barilla, dovranno produrre 60mila tonnellate di grano duro tra Aureo e Svevo.
 
Il progetto di coltivazione legato alla varietà Aureo è nato nel 2009. "Prima - prosegue Ganazzoli - importavamo il grano di alta qualità dagli Stati Uniti, dal deserto dell'Arizona, poi abbiamo sviluppato in collaborazione con l'azienda sementiera Produttori Sementi Bologna questo nuovo tipo di grano che ci ha permesso di realizzare una produzione altamente sostenibile sotto il profilo ambientale, che consente di risparmiare il 30% di acqua con una riduzione dei costi del 20%, e di ridurre l'emissione di Co2 di quasi il 30%".
 
"Un modello da seguire – spiega Gennarino Masiello, presidente di Coldiretti Campania e vicepresidente nazionale – per una filiera cerealicola tricolore. Agricoltori e industria agroalimentare collaborano nella produzione di pasta di alta qualità. La quantità di proteine contenute è tale da competere con il grano canadese, che sbarca puntualmente nei nostri porti dopo aver girato mezzo mondo".
 
Masiello inoltre sottolinea: “La qualità produttiva e la filiera corta rappresentano il vero argine contro le speculazioni di qualunque tipo, garantendo un'economia basata su legalità e salubrità. Ecco perché Coldiretti chiede al Parlamento italiano di non ratificare il Ceta con il Canada, che rischia di distruggere la cerealicoltura italiana".
 
Il Canada è il primo esportatore di grano duro in Italia. Contro il Ceta - precisa una nota della Coldiretti - rischia di scatenarsi una nuova guerra del grano. Da qui la necessità - conclude Coldiretti - di accelerare sul percorso di ratifica ed entrata in vigore dell'etichettatura di origine obbligatoria per il grano usato per produrre la pasta. Lo schema di decreto è stato già inviato dal Governo alla Commissione europea.