Continua a peggiorare il saldo valutario netto della bilancia commerciale italiana dei cereali, a causa dell’aumento del valore dell’import e la diminuzione dell’export. Nei primi otto mesi del 2016 il saldo è passato dai -1166,5 milioni di euro ai -1218,5 milioni di euro.

L’import è aumentato di 1,18 milioni di tonnellate rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (+10,3%). Risultano in aumento le importazioni di granturco (+532mila tonnellate), grano tenero (+382mila tonnellate), orzo (+99mila tonnellate), mentre sono stabili gli arrivi di grano duro a circa 1,5 milioni di tonnellate. Boom anche per i semi oleosi (+340mila tonnellate, +34,5%), mentre si riducono gli arrivi di farine proteiche (-152mila tonnellate, -7,6%). Relativamente al riso, cresce l’import del 22%, pari a circa 32500 tonnellate.

Le esportazioni sono invece scese di 157mila tonnellate, rispetto allo stesso periodo (-5,2%). Scendono le esportazioni di cereali in granella (-217mila tonnellate, di cui 120mila tonnellate di grano duro e -71mila di mais), e mangimi a base di cereali (-13800 tonnellate). Crescono invece le vendite di pasta alimentare (+35mila tonnellate), prodotti trasformati (+36mila tonnellate), farina di grano tenero (+10mila tonnellate), semola di grano duro (+3mila tonnellate). L’export di riso diminuisce di 9800 tonnellate rispetto allo stesso periodo 2015 (-2,2%).