Agri2000, società di consulenza e ricerca economica bolognese, ha presentato nell’ambito di Interpera 2015 l’Osservatorio pera italiana, un’iniziativa che fa capo all’Osservatorio sull’innovazione nelle imprese agricole, giunto quest’anno alla nona edizione. Sponsor e promotrice della ricerca sul mercato e consumo delle pere in Italia è Adama

L’Osservatorio sulla Pera è nato dall’esigenza dei produttori pericoli di capire il trend, le preferenze e le abitudini degli italiani sul consumo di pere – commenta Camillo Gardini, presidente di Agri2000 – tante informazioni utili all’intera filiera della pera che possono così orientare decisioni e scelte da parte degli attori della filiere, naturalmente in relazione alle esigenza del consumatore. Nel corso del 2014 abbiamo lavorato a un osservatorio con le stesse modalità, ma con l’attenzione focalizzata alla mela, nell’ambito di Interpoma. In entrambi in caso il sostegno di Adama, società leader nella produzione di prodotti per la difesa delle colture, è stato sempre fondamentale”.

Andando nel dettaglio, tante sono le informazioni ricavate dalla ricerca di Agri 2000, effettuata su un campione di 601 consumatori, disaggregate per macro-area di provenienza.
L’età del consumatore di pera è mediamente una persona dai 50 ai 55 anni, per l’88% dei casi, e un livello di istruzione medio-alta. La scelta della pera si basa soprattutto per la varietà, e in secondo luogo al sapore. Questo per esempio è molto importante da conoscere per le aziende, in quanto è un fattore legato agli investimenti per il rinnovamento varietale e la sua innovazione, oltre alla tecnica di produzione e alla frigoconservazione”.

Dalla ricerca si evince poi come la pera sia acquistata principalmente nella grande distribuzione (46,2%), seguito dai fruttivendoli e piccoli negozi (38,6%). L’attenzione, durante l’acquisto, è principalmente rivolta alla qualità, oltre alla quantità, sempre importante nel momento della selezione dei frutti.

I dati dell’Osservatorio sulla Pera ci dicono che il rilancio del settore passa da una filiera capace di fare ricerca e innovarsi – conclude Gardini – oltre a riuscire mettere in campo strategie di comunicazione importanti per consolidare il bacino di consumatori che già scelgono la pera. L’obiettivo è aumentare i consumi, puntando al bacino dei giovani con proposte innovative. Occorre convincerli che la pera non è solo saporita ma è un prodotto di tendenza”.

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