Anacer ha reso noto i dati dell'import-export cerealicolo in Italia nei primi otto mesi del 2015. Diminuisce l'import e cresce invece l'export, con un saldo valutario netto sempre in negativo per 1139,9 milioni di euro, ma in forte miglioramento rispetto ai 1687,2 milioni di euro in riferimento allo stesso periodo nel 2014.

Per quanto riguardo l'import, gli acquisti dall'estero di cereali, semi oleosi e farine proteiche da gennaio ad agosto 2015 si sono ridotte di 1,1 milioni di tonnellate rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente, con una contrazione del 9,1%. A livello quantitativo, il calo maggiore si registra nei cereali in granella (-829mila tonnellate), in particolare per granoturco (-870mila tonnellate) e il grano duro (-170mila tonnellate).

Cresce invece il grano tenero (+199mila tonnellate) e l'avena (+13mila tonnellate). Forte discesa anche per l'import di semi oleosi, in calo di 408400 t (-29%), mentre gli arrivi di farine proteiche aumentano del 4,3% (+82800 t). Crescita dell'import anche per il riso, che registra un aumento del 33% rispetto allo stesso periodo 2014, equivalente a 36700 tonnellate in più.

Analizzando invece più nel dettaglio il trend dell'export, il settore cerealicolo ha visto una crescita delle spedizioni all'estero di 378mila tonnellate, in progresso del 14%. Cresce la richiesta estera di cereali in granella made in Italy (+300mila tonnellate, di cui 202mila tonnellate di grano duro e +77mila tonnellate di mais) e dei prodotti trasformati dei cereali (+135mila tonnellate). Segno negativo per l'export in volume di pasta (-68mila tonnellate) e del riso (-35mila tonnellate).