Le piogge dei giorni scorsi e l’elevato tasso di umidità hanno ostacolato la raccolta del frumento duro in Italia. Lo rileva l’Ismea sulla base di una prima ricognizione effettuata nei principali centri di produzione nazionale.
 
Al Sud, in particolare in Puglia, Sicilia e Basilicata, le operazioni sono comunque in fase avanzata, mentre nelle regioni centrali si registrano alcuni ritardi causati dalle frequenti interruzioni dei lavori nei campi.
 
Nel Foggiano, rileva l’Ismea, è stato raccolto l’80% della produzione, che in generale presenta buoni standard qualitativi e un contenuto proteico nella maggior parte dei casi superiore ai 12 punti.

Meno favorevoli i riscontri sul versante delle rese, in flessione rispetto allo scorso anno. Anche nel Barese e nel Metapontino i rendimenti non sembrano aver raggiunto i livelli sperati; le piogge avrebbero inoltre causato alcuni danni alle produzioni riducendo, in taluni casi, il peso specifico e i punti di proteine.
 
Analoghe le considerazioni nei territori della Sicilia orientale dove, oltre ai ritardi rispetto ai normali calendari di raccolta, si registra la presenza di prodotto slavato. Regolari invece le operazioni nella fascia occidentale dell’Isola, con buoni riscontri anche sulla qualità dei grani grazie a un andamento climatico migliore. Le rese medie, a livello regionale, avrebbero comunque subito una contrazione rispetto alla scorsa campagna.
 
Riguardo infine al Centro Italia, Ismea rileva rallentamenti e qualche problema di tenuta delle rese nelle Marche. Più avanzata la raccolta in Toscana, Umbria e Abruzzo dove i rendimenti risultano al contrario più che soddisfacenti, con punte, in alcuni casi, anche superiori alle 4 tonnellate per ettaro.