L’accordo politico raggiunto dai ministri dell’Ambiente dell’Ue,  che dopo quattro anni di dibattiti lascia liberi gli Stati membri di coltivare o di vietare gli Ogm sul loro territorio, garantisce all’Italia la libertà di non coltivare Ogm, come ha fatto finora. “E’ una svolta profonda  nel quadro normativo europeo – commenta Gabriele Cristofori, presidente Sis - Società italiana sementi che premia gli sforzi di ricerca e innovazione di quelle imprese come SIS che da sempre lavorano su filiere di qualità 100% italiane e che grazie a questa filosofia hanno incontrato il favore delle imprese agricole”.

Nell’esprimere un sentito ringraziamento per il lavoro svolto al ministro dell’Ambiente Gianluca Galletti e all’intero Governo, Cristofori mette in guardia da un ulteriore pericolo, che le sementi Ogm messe al bando non possano rientrare dalla porta di servizio attraverso materiale genetico non certificato.

Il solo modo di chiudere la porta alle sementi Ogm è di decidere che gli aiuti accoppiati destinati ai seminativi siano vincolati all’uso di sementi ufficialmente certificate, poiché solo il materiale certificato garantisce la completa tracciabilità di quello che viene seminato. L’uso di materiale di incerta e dubbia provenienza potrebbe aprire la porta anche a prodotti Ogm eventualmente importati ad uso zootecnico e poi utilizzati illegalmente per la semina”.
Cristofori conclude: “E’ assolutamente necessario cautelarsi da questo rischio, pertanto le direttive che il Ministero emanerà , contenenti i regolamenti operativi per ottenere  gli aiuti Pac accoppiati relativi ai seminativi , dovranno prevedere il vincolo dell’uso di seme certificato che, oltretutto garantisce, oltre alla tracciabilità ed all’assenza di Ogm, anche la salubrità delle produzioni. La qualità della materia prima made in Italy è la garanzia indispensabile per produrre le eccellenze dell’agroalimentare Italiano che tutto il mondo ci invidia e ci copia”.