Sotto la spinta delle tensioni nell’area del Mar Nero, i prezzi all’ingrosso del frumento tenero e del mais nazionali hanno registrato a marzo un aumento mensile rispettivamente pari a +4% e +5,3%

Secondo i dati diffusi dalla Borsa merci telematica italiana (Bmti), solamente in chiusura di mese si è denotata una maggiore calma, in relazione alle notizie di una possibile soluzione diplomatica alla crisi. Dinamica congiunturale positiva anche per il frumento tenero estero di provenienza nordamericana (+2,6%), ma più contenuta rispetto al prodotto nazionale. Segno più anche per il prezzo del frumento duro nazionale, cresciuto mensilmente del +3,5%. In questo caso gli aumenti, concentrati nella prima parte del mese, non sono dipesi dalle vicende ucraine ma, principalmente, dal prolungarsi dei ritardi negli arrivi di merce dal Nord America.

Sebbene gli aumenti congiunturali abbiano consentito al prezzo del frumento tenero e del mais di riportarsi ai massimi rispettivamente da luglio 2013 e settembre 2013, la variazione anno su anno a marzo si è mantenuta negativa per entrambi: -13,6% per il frumento tenero, -13,3% per il mais. Negativo, ma meno accentuato, il confronto con lo scorso anno per il frumento duro: -2,4%. E’ tornato invece in linea con i valori della scorsa annata il frumento tenero estero, per il quale a marzo si è registrata una variazione tendenziale del -0,8%.