Chi pensa che basti seminare sarà bene si ricreda. Vi sono infatti condizioni di campo che se non adeguatamente valutate portano a insuccessi al momento della germinazione. In caso di giornate soleggiate e ventilate, i primi strati di terreno asciugano rapidamente, aumentando il rischio che il seme rimanga nella parte asciutta del suolo e non germini fino alla prima pioggia. Se questa non arriva, si deve talvolta fare ricorso addirittura a un’irrigazione. Inoltre, le poche piogge cadute verso fine marzo hanno favorito in alcuni appezzamenti la formazione di una crosta di difficile perforazione. Ciò avviene soprattutto in terreni limosi, i quali rendono più difficoltosa l’emergenza dei germogli del mais.
Proprio in queste condizioni gli ibridi di mais appartenenti al Team Ronaldinio risultano ancor più  vincenti, perché mostrano un’eccellente tolleranza al freddo e possono essere seminati presto, non appena le condizioni ambientali divengano favorevoli e con i terreni che hanno ancora sufficiente umidità. Inoltre, non temono la crosta dal momento che godono anche di un’eccellente energia germinativa che consente al seme di superare facilmente situazioni critiche nel terreno. Questa serie di benefici deriva dal fatto che i mais del Team Ronaldinio sono geneticamente più adatti ad affrontare situazioni agronomiche difficili, derivando dall’incrocio di una linea “dent” con una “flint”. Quest’ultima apporta dei caratteri decisamente favorevoli, quali energia germinativa, precocità e qualità elevata della granella.
Per queste ragioni, gli ibridi del Team Ronaldinio “fanno fila” velocemente, offrendo piante che crescono in tempi rapidi aumentando la competitività  verso le erbe infestanti che sottraggono al mais luce, acqua e nutrienti.