"La tutela del made in Italy e la giusta valorizzazione delle nostre produzioni sono elementi chiave per garantire al consumatore finale sicurezza alimentare e qualità dei prodotti. Condividiamo l'obiettivo di estendere l'obbligo di etichettatura di origine delle materie prime, in sintonia peraltro con il libro verde della Ue, in cui la qualità, la trasparenza e l'origine rappresentano le linee guida per l'agricoltura europea".
Lo ha detto - informa un comunicato stampa - il presidente della Società italiana sementi (Sis) Gabriele Cristofori in riferimento al tema dell'etichettatura obbligatoria dei prodotti alimentari.
 
"Il valore del made in Italy - ha sottolineato il direttore della Sis, Claudio Mattioli - non deve essere una questione solo di immagine ma la garanzia di un processo produttivo di qualità che non prescinda da tracciabilità e, in primis, per le specie cerealicole, dall'uso di seme di qualità certificato dagli organi ufficiali come l'Ense, nel caso dell'Italia. mentre l'utilizzo di seme non certificato, ottenuto da colture non finalizzate alla produzione del seme ed eventualmente proveniente da aree non vocate, costituisce un ostacolo serio al miglioramento qualitativo delle produzioni nazionali - ha aggiunto Mattioli - il seme certificato garantisce, già dall'avvio della filiera, provenienza, identità e salubrità legata ai controlli fitosanitari e all'applicazione industriale di concianti specifici".