L'Anacer ha pubblicato i dati della bilancia import-export del settore cerealicolo relativamente al primo semestre 2017, con un confronto relativo allo stesso periodo 2016. Il saldo è risultato negativo per oltre 1020,7 milioni di euro, in peggioramento di 105 milioni rispetto ai 915,7 del 2016.
Il motivo principale è l'aumento in termini quantitativi più che proporzionale delle importazioni rispetto alle esportazioni, risultate maggiormente in crescita dal punto di vista percentuale.

Analizzando in primo luogo i dati relativi all'import, gli arrivi dall'estero sono cresciuti di 545mila tonnellate (+5,7%). L'incremento maggiore è dovuto alle +716mila tonnellate di granturco, ai semi oleosi (+107mila tonnellate), oltre ai prodotti trasformati/sostitutivi dei cereali (+46mila tonnellate). Diminuiscono le importazioni di grano duro (-195mila tonnellate), grano tenero (-122mila tonnellate) e, in misura minore, di riso (-7100 tonnellate).

Per quanto riguarda l'export, i dati dicono che a livello quantitativo sono state vendute all'estero 304mila tonnellate in più rispetto allo stesso periodo 2016 (+14%). Crescono le esportazioni di cereali in granella (+200mila tonnellate, di cui +157mila tonnellate di grano duro), prodotti trasformati dei cereali (+57mila tonnellate), riso (+30mila tonnellate), farina di grano tenero (+7800 tonnellate) e i mangimi a base di cereali (+6mila tonnellate). In lieve aumento anche l'export di semola di grano duro (+2,4%) e di pasta alimentare (+0,2%).