L'alta pressione se ne starà in disparte e sull'Italia ci sarà spazio per una nuova fase piuttosto movimentata. Nei prossimi giorni il quadro meteorologico risulterà quindi a tratti perturbato e dal carattere decisamente invernale, colpa di un vortice depressionario alimentato da correnti molto fredde in discesa dai quadranti settentrionali, in arrivo dalle lontane terre polari. Dal punto di vista climatico non dovremo però attenderci nulla di eccezionale, ma tutto entro i ranghi stagionali.

 

Analisi e previsione

Nel corso di questa seconda parte settimanale delle nevicate potrebbero in più occasioni scendere fino in pianura, soprattutto le aree adiacenti ai rilievi in Val Padana tra Lombardia meridionale, Emilia Romagna, Veneto e Friuli.
Una fase di maltempo che condizionerà anche molte aree del Centro e del Sud, in particolare le regioni esposte sul Tirreno ove si registreranno fenomeni anche a sfondo temporalesco talvolta accompagnati da una sostenuta ventilazione, la quale localmente lungo i litorali non escluderà intense mareggiate.

 

Grazie alla sensibile flessione dei valori termici la neve farà la sua comparsa sull'Appennino centrale ed in Sardegna, in alta collina dai 500 metri di quota, mentre per vederla al Sud dovremo salire fin sui 1.000 metri.

Gli accumuli più rilevanti sono attesi appunto sulla parte centrale dell'Emilia Romagna e sui rilievi appenninici della Calabria, ove a fine evento sarà possibile registrare fino a 30-40 centimetri.

Alle porte del weekend è atteso un nuovo ed intenso impulso d'aria fredda che, sospinto da forti venti settentrionali, andrà ad alimentare la depressione portando fenomeni a tratti intensi tra Sardegna, Sicilia, Calabria, Puglia e Basilicata. La neve si spingerà a quote inferiori, scendendo copiosa a quote collinari.

 

Migliorerà invece altrove con maggiori spazi sereni, ad eccezione dei settori centrali adriatici, ove insisteranno annuvolamenti che potrebbero associarsi a qualche fenomeno nevoso fin verso i litorali, specie sulle Marche.

La ferita sul Mediterraneo non si rimarginerà così facilmente, tant'è che anche per il fine settimana dovremo fare i conti con la circolazione instabile in un contesto piuttosto freddo.

 

Sabato e domenica, ancora freddo e neve

L'Italia dovrà affrontare la prima vera fase invernale di questo 2023, dopo un lunghissimo periodo contraddistinto dalla presenza dell'anticiclone. Grandi manovre su scala emisferica hanno difatti aperto la strada ad una vera e propria svolta, permettendo l'affondo di fredde correnti di origine artico marittima. Il quadro meteorologico continuerà ad essere animato da un maltempo di stampo invernale, il quale porterà effetti per tutta la settimana.

Le gelide correnti in discesa dalla Francia faranno il proprio ingresso sul Mediterraneo dalla classica Porta del Rodano e andranno a scavare come di consueto un vortice secondario sui nostri mari; gli effetti non saranno purtroppo trascurabili, attendiamo difatti precipitazioni intense anche a carattere di nubifragio accompagnate da una sostenuta ventilazione.

 

Nel corso della giornata di sabato 21 saranno possibili nevicate fino in pianura tra Marche, Abruzzo e Molise, mentre sussisterà il rischio di temporali tra Puglia, Calabria e Sicilia, aree ove i contrasti tra le diverse masse d'aria potrebbero generare anche locali grandinate; su queste ultime aree la quota neve si attesterà sulla bassa collina, sostanzialmente a partire dai 300-400 metri.

Ampi spazi sereni interesseranno invece le restanti aree settentrionali e del medio alto Tirreno, anche se le temperature rimarranno contenute, specie nei valori minimi con estese gelate durante la notte ed al primo mattino. I termometri si spingeranno fino a 3-4 gradi sottozero nelle grandi metropoli del Nord, come Torino, Milano, Bologna, Vicenza e Padova; possibili brinate anche a Firenze e Roma.

 

Domenica 22 è atteso un ulteriore peggioramento sulle regioni meridionali grazie all'arrivo di una nuova perturbazione che porterà fenomeni diffusi ed una sostenuta ventilazione, specie su Calabria e Sicilia ove sono previsti veri e proprio nubifragi e nevicate sui rilievi a partire dai 700 metri. Residue precipitazioni, con fiocchi fin sulle coste, potrebbero ancora interessare invece i settori adriatici.

 

Lungo termine con molte incertezze

L'irruzione artica che entrerà nel vivo nel fine settimana potrebbe essere solo l'assaggio di un più lungo periodo invernale. Il tutto dipenderà dalle dinamiche atmosferiche governate dal vortice polare, le quali potrebbero riservare ulteriori sorprese da qui ai primi giorni di febbraio. Crescono difatti le probabilità per una seconda ondata di freddo che dovrebbe entrare nel vivo nei primi giorni della prossima settimana, anche se questa volta arriverà soprattutto dai quadranti orientali, sospingendo quindi sull'Italia aria gelida continentale.

 

A prescindere dai prossimi aggiornamenti dai modelli previsionali, la possibile estensione dell'alta pressione verso Nord Est attiverà una risposta artica fin sui settori meridionali del Continente.

 

Una dinamica pienamente invernale che spalancherebbe le porte orientali con effetti importanti su molte aree della Penisola. Avremo difatti delle nevicate a bassa quota, soprattutto sulle aree appenniniche e sui settori del medio basso Adriatico.

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