La vasta area di alta pressione presente sul Mediterraneo, che interessa anche gran parte d'Italia, inizierà a perdere colpi e già nel corso del prossimo fine settimana noteremo le prime avvisaglie di un imminente cambio di registro sul piano meteorologico.

 

Analisi e previsione

Dopo una prima decade di dicembre caratterizzata da un maltempo invernale è subentrata l'attuale parentesi più stabile e mite, specie di giorno, lasciando solo qualche residua infiltrazione instabile sulle aree adriatiche centromeridionali e il Sud, generata dall'evoluzione della vecchia area depressionaria in transito sulle Isole Greche.

Nel corso di queste ore non avremo particolari variazioni con al più la formazione di fitti banchi di nebbia, talvolta persistenti anche di giorno sulla Val Padana Occidentale, ove si attendono importanti inversioni termiche che renderanno le giornate fredde e grigie rispetto alle aree montuose dove invece il sole contribuirà a mantenere un contesto prevalentemente mite.

I primi segnali di un cambiamento arriveranno nel corso del prossimo fine settimana, quando un flusso di aria gelida in discesa dalla Russia punterà i settori centrorientali del continente, con il rischio concreto che possa influenzare sensibilmente anche il territorio italiano con rovesci e nevicate fino a quote basse tra sabato 18 e domenica 19 dicembre 2021.

 

Il dettaglio del cambiamento in vista

Nella giornata di sabato le correnti gelide inizieranno a guadagnare terreno sull'Europa Orientale impattando sulle aree balcaniche, in successiva estensione verso il bacino del Mediterraneo dalla porta della Bora. Le temperature subiranno una sensibile flessione specie sulle regioni nordorientali, in graduale estensione in forma più attenuata alle restanti aree italiane.

L'aria fredda scorrendo sul Tirreno determinerà anche l'approfondimento di un vortice ciclonico che aprirà per le ore successive una parentesi di maltempo con nevicate fino a quote collinari in particolare sulle regioni adriatiche e su quelle interne meridionali.

Tempo discreto invece sulle restanti aree della Penisola, con maggiori spazi sereni sui rilievi e fitti banchi di nebbia o nubi basse sulle vallate del Centro Nord. Sulle regioni settentrionali i valori minimi si presenteranno sempre rigidi e al di sotto dello zero; una scarsa escursione termica non spingerà efficacemente la colonnina di mercurio durante il giorno, specie sulla Val Padana e sulle zone interne del Centro, dove difficilmente apparirà il sole e le temperature si presenteranno appena positive.

Nella giornata di domenica 19 un ulteriore ingresso di aria gelida rafforzerà l'azione invernale in atto, spingendo i propri effetti anche sulle aree centromeridionali. Non saranno escluse delle fioccate fino in pianura su Abruzzo, Molise, Basilicata, Puglia e a quote collinari invece su Calabria e Sicilia.

 

Bianco Natale?

Come accennato anche nell'appuntamento della scorsa settimana, per gli ultimi giorni dell'anno si aprirà una finestra invernale importante, anche se scendono le quotazioni per un bianco Natale. L'ipotesi di un'ondata di gelo dopo le festività natalizie fino a Capodanno viene quindi confermata dalle più recenti emissioni modellistiche previsionali.

Ma cosa bolle in pentola? Già dai primi giorni di dicembre ricordavamo l'importante lago gelido che si stava costituendo alle latitudini artiche, tra la Scandinavia e la Russia, un vero e proprio volano termico negativo che potrebbe portare serie ripercussioni su tutta Europa. Una figura meglio conosciuta come anticiclone russo siberiano, in sostanza un anticiclone termico che ha la caratteristica di accumulare aria gelida nei bassi strati in seguito alle forti e prolungate inversioni.

Tale assetto barico è tipico della prima fase invernale e, come spesso può succedere, parte di questo immenso lago può sganciarsi e scivolare verso l'Europa centromeridionale dando vita a ondate di gelo che, a più riprese, potrebbero arrivare anche sul nostro Paese. Visto l'arco temporale molto lungo si tratta solo di una possibilità e tale configurazione potrebbe ancora subire delle variazioni.

Al momento l'afflusso dell'aria gelida potrebbe propendere per la via dell'Europa nordorientale, facendo sentire i maggiori effetti proprio tra Natale e per la fine di dicembre, quando nel bacino del Mediterraneo potrebbero prendere vita una serie di depressioni alimentate proprio dalle correnti fredde. All'orizzonte si profila quindi una parentesi invernale importante, con la possibilità di nevicate a bassa quota, anche in pianura sulle regioni centrosettentrionali.

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