Le ultime emissioni dei modelli previsionali confermano: valori termici in netta diminuzione proprio durante la giornata di Natale, quando la nostra penisola verrà investita da un flusso d'aria più freddo. La flessione delle temperature sarà sensibile soprattutto sui monti ove in questi giorni il sole ha garantito un tepore non consono alla stagione, ma nonostante la perdita di diversi gradi centigradi non dovremo attendere un evento eccezionale, perché la colonnina di mercurio si posizionerà poco sotto la norma.
 

Analisi

In questa ultima parte del mese un vasto anticiclone ha caratterizzato l'areale del Mediterraneo, garantendo un quadro meteorologico sostanzialmente stabile con temperature oltre le medie di riferimento, anche se il tempo non sempre si è mostrato sereno in concomitanza del solstizio d'inverno. Una fase che si avvia alla conclusione perché siamo in attesa di un cambio di registro importante che avrà ripercussioni sull'andamento meteo delle festività natalizie.
L'alta pressione ben salda sull'Europa centro meridionale mostrerà i primi segni di cedimento già nel corso di queste ore, quando avvertiremo le prime manovre invernali a livello continentale, con un graduale ma deciso affondo della saccatura artica che trascinerà verso Sud un flusso piuttosto freddo specie in quota. Una perturbazione aprirà le danze di questo cambiamento e proporrà un primo peggioramento sull'Italia a partire dalle regioni settentrionali e parte delle tirreniche.
La novità sarà però costituita dall'irruzione artica, che inizierà ad affondare progressivamente verso le basse latitudini fino a raggiungere rapidamente il nostro territorio nazionale proprio nella giornata del Santo Natale. Il 25 dicembre 2020 segnerà difatti l'inizio dell'incursione di quest'aria fredda sul Mediterraneo centrale, ove si avvertirà una flessione delle temperature a partire dal Settentrione.
Il flusso gelido in scorrimento sul Tirreno andrà inoltre a scavare un vortice depressionario secondario sull'Italia centrale e metterà nel mirino del maltempo gran parte del paese.
 

Primi segni di cedimento anticiclonico

I primi segni del cambiamento non tarderanno ad arrivare, tant'è che la parte avanzata della perturbazione in arrivo dalla Francia porterà un primo peggioramento sulle aree nordoccidentali nella giornata odierna. Si tratterà per lo più di deboli fenomeni, specie sulle coste della Liguria e lungo le aree tirreniche centrosettentrionali, con fenomeni più rilevanti localizzati tra spezzino e dorsale appenninica tosco-emiliana. Altrove il meteo si presenterà nel complesso stabile con spazi sereni anche ampi, in particolare sulle regioni adriatiche, ioniche e sulle due isole maggiori.
 

Freddo, piogge e nevicate

L'alta pressione cederà con maggior decisione nella giornata della Vigilia quando entrerà la parte più attiva dell'ondulazione ciclonica, la quale porterà il vero peggioramento ad iniziare dal Nord, Sardegna e settori tirrenici. La neve farà capolino ad iniziare dai rilievi più alti dell'arco alpino e sostanzialmente in forma debole, ma le precipitazioni saranno però destinate ad intensificarsi con l'ingresso deciso dell'aria fredda d'origine artica. A Natale avremo difatti l'approfondimento della depressione mediterranea secondaria che rinforzerà il flusso freddo dai quadranti settentrionali.
In questo primo passaggio le regioni del Nord verranno coinvolte solo marginalmente, tant'è che le nuvole si sposteranno rapidamente verso il Centro-Sud con le precipitazioni più intense sull'area tirrenica.

Lunga parentesi di maltempo

Come accennato il cambio di registro coinvolgerà vaste fette del continente e si presenterà imponente, questo grazie alla manovra dell'anticiclone delle Azzorre che libererà il centro Europa per puntare le isole britanniche. La saccatura fredda scandinava troverà quindi terreno fertile verso Sud, fin sul bacino del Mediterraneo, proprio tra Natale e Santo Stefano, portando l'intrusione fredda alle nostre latitudini.
Dal punto di vista termico non cambierà nulla sino alla Vigilia, quando addirittura su alcune aree si potrebbero registrare locali aumenti per via del richiamo prefrontale attivato dall'avvicinamento della perturbazione fredda. Il freddo poi dilagherà su tutta Italia entro Santo Stefano, quando una ciclogenesi mediterranea andrà a completare il quadro determinando maltempo duraturo su molte aree peninsulari del Centro-Sud, ove saranno attese nevicate che inizialmente interesseranno le cime più alte, ma gradualmente si abbasseranno di quota fino a toccare la bassa collina.
La saccatura in prossima evoluzione spalancherà la porta ad una successiva area ciclonica, che manterrà attiva la fase di maltempo e già nel corso di domenica 27 dicembre è previsto l'ingresso della seconda saccatura, che spingerà una perturbazione nordatlantica sull'Italia dal carattere però meno freddo della precedente. Inizierà a fluire aria più temperata ed umida che andrà però a scorrere sopra l'aria fredda affluita in precedenza, generando le condizioni perfette per le classiche abbondanti nevicate anche in pianura sul Nord Italia ad inizio settimana e, a seguire, forte maltempo sulle restanti aree del paese.
 

Tendenza

La ferita ciclonica che verrà a formarsi per Natale attirerà a breve distanza altre ondulazioni perturbate che si getteranno rapidamente sul Mediterraneo generando diverse fasi di maltempo invernale, che si protrarranno facilmente anche nei primi giorni del nuovo anno.
Non ovunque farà però freddo, tant'è che le regioni del Centro-Sud si ritroveranno frequentemente interessate da correnti più miti in arrivo dai quadranti meridionali, mentre le pregresse vicende di artiche al Nord favoriranno le condizioni per avere nevicate sino al piano, soprattutto sulle aree della Val Padana nordoccidentale.

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