Quest'anno, almeno finora, le condizioni meteorologiche sono del tutto in linea con le caratteristiche tipiche della stagione. Siamo nella classica ottobrata, ma come spesso è successo anche in passato, l'anticiclone subtropicale nord-africano è tornato sulla scena europea, ma con durata limitata e per massimo tre-quattro giorni.
 

Il punto della situazione

Analizzando difatti le ultime elaborazioni modellistiche, la presenza dell'alta pressione dovrebbe terminare rapidamente, infatti il Mediterraneo verrà disturbato dall'azione atlantica proprio durante il prossimo fine settimana. Inizialmente avvertiremo per lo più variabilità sparsa, ma in aumento, con una prevalente ventilazione dai quadranti occidentali. Questo determinerà chiaramente un primo calo delle temperature che, anche in riferimento ai valori attuali sopra la media climatica di riferimento, riporterà la colonnina di mercurio sostanzialmente entro la norma.
Vale la pena notare che questa imminente perturbazione scaverà una ferita sui mari italiani e la seconda perturbazione al seguito, che entrerà nel Mediterraneo a metà della prossima settimana, seguirà facilmente la traccia lasciata dalla prima. Avremo interferenze instabili diffuse, talvolta rappresentate anche da un quadro meteorologico a tratti perturbato, soprattutto grazie all'influenza del flusso nord-atlantico, che porterà non solo ad un aumento del maltempo, ma anche ad un costante calo dei valori termici.

Alla luce di ciò, l'andamento delle temperature previsto conferma difatti una perdita di almeno 10 gradi, il che significa che in alcune aree del territorio ci ritroveremo nuovamente al di sotto della media stagionale. Avremo ancora le condizioni per il ritorno della neve in montagna ad altezze medio-basse, tant'è che in considerazione alle attuali proiezioni modellistiche non si escludono fiocchi lungo l'arco alpino anche al di sotto dei 1.000 metri, quindi a quote inusuali per il periodo in corso.
A causa della flessione termica attesa si potranno generare importanti contrasti atmosferici, elemento che ovviamente favorirà eventuali fenomeni intensi, perché appunto avremo un'importante anomalia termica negativa specie in quota.
 

Previsioni

Siamo al culmine dell'attuale ottobrata. Le temperature, come previsto anche nell'appuntamento della settimana scorsa, soprattutto in alcune zone sono arrivate a toccare valori davvero elevati per il periodo (in particolare alle alte quote), specie al riferimento isobarico di 850 hpa, circa 1.500 metri.
Le più alte ovviamente le troviamo al Sud e sulle due isole maggiori, tant'è che tra oggi e domani avremo massime non distanti dai 25°C, ma localmente non saranno esclusi picchi di 30°C.
Ma se durante il giorno potrà fare piuttosto caldo, perché l'effetto del soleggiamento è ancora molto intenso, al tramonto il termometro scenderà facilmente rendendo l'escursione termica giornaliera particolarmente sensibile, specie sulle aree pianeggianti e lungo le valli, ove vi saranno anche nebbie a banchi o nubi basse marittime nelle zone costiere. Quest'ultimo, fenomeno tipico di questo periodo, ci rammenta che siamo entrati ufficialmente in autunno.
 

Maltempo

La grande differenza rispetto agli ultimi anni è che in questo 2020 non è presente una figura anticiclonica subtropicale pressante ed invadente, presupposto che porta a caratterizzare le condizioni climatiche con i tipici elementi di questo periodo ed i risvolti che incontreremo nei prossimi dieci giorni lo dimostrano. Come accennato in apertura, è atteso un primo peggioramento durante il weekend e sarà più pronunciato nel corso dei primi giorni della nuova settimana. Il secondo vortice depressionario sarà oltretutto supportato da una vasta area ciclonica nord-atlantica, che innescherà ulteriori flessioni delle temperature e locali intensi fenomeni.



Ma non è tutto, perché la prossima fase perturbata potrebbe aprire una ferita nel cuore del Mediterraneo, che attirerebbe ulteriori disturbi nel medio e lungo termine.
Effetti anche nei primi giorni di novembre, quando potrebbe raggiungerci una terza depressione oceanica che rinnoverebbe le condizioni di maltempo. Le ipotesi dei modelli sono al momento differenti, ovvero l'elaborazione americana Gfs vedrebbe una serie di peggioramenti molto intensi accompagnati da un netto calo delle temperature, mentre il modello europeo Ecmwf propende invece per una breve parentesi più stabile anticiclonica prima di un possibile guasto più contenuto, ma sempre con freddo al seguito.
Al di là delle varie tendenze individuate, il maltempo potrebbe rappresentare il tema principale delle prossime due settimane.
 

Autunno in gran forma

Autunno in piena regola, questo è l'andamento atteso anche dall'elaborazione modellistica odierna. La stagione non lascerà nulla al caso, perché non mancheranno freddo, pioggia e nevicate a quote interessanti.

Questo articolo appartiene alle raccolte: