Ottobre esordisce in un contesto nel complesso variabile, cui seguirà un peggioramento a tratti anche marcato merito di una veloce, ma intensa, perturbazione oceanica dopo i primi giorni del mese. Nelle prime fasi autunnali è consuetudine l'arrivo di alcune tempeste atlantiche, come quella che manterrà viva la variabilità per tutta la prima decade di ottobre, in particolare sull'Europa occidentale.
 

Analisi

Un vortice ciclonico instabile presente sullo Ionio, fomentato da infiltrazioni d'aria fresca in discesa dai Balcani, continuerà a condizionare il quadro meteorologico su gran parte d'Italia, nello specifico le regioni del Mezzogiorno e le due isole maggiori.
Sulle restanti aree italiane tornerà a splendere il sole, grazie ad una sostanziale ripresa dei valori barici innescata dall’estensione dell'alta pressione centrata sul comparto russo-scandinavo.
Anche l'anticiclone ubicato sull’Europa settentrionale è davvero in gran forma: la sua attuale conformazione incentiva difatti un collegamento fino ai settori occidentali del continente ove è presente l'anticiclone delle Azzorre.
La presenza di queste figure bariche porta a mantenere una “palude” nel cuore del Mediterraneo, terreno fertile per l’innesto d’infiltrazioni molto fresche in discesa dai quadranti nord orientali.
 

Previsione fino al 4 ottobre

L'evoluzione meteo è però destinata a cambiare ulteriormente nel weekend, quando le depressioni d'origine atlantica ritroveranno nuovamente la strada per il Regno Unito, in successiva estensione a Francia e Germania.
L'Italia non risentirà direttamente di questa onda depressionaria, con gli addensamenti più compatti che lambiranno al più le regioni settentrionali, arco alpino in genere. Per qualcosa di più organizzato si dovrà quindi attendere la fine della prima settimana d’ottobre, quando si attiverà una maggiore dinamicità con perturbazioni in scorrimento più a sud.
Mentre il Nord avrà qualche passaggio nuvoloso, l'Italia meridionale continuerà ad essere condizionata dalla debole circolazione ciclonica che porterà piovaschi ed anche locali rovesci a sfondo temporalesco.
Le temperature si manterranno nel complesso fresche, poco sotto le medie del periodo, grazie al flusso d’aria orientale che, scontrandosi con l'aria più umida marittima del Mediterraneo, esalterà inoltre la formazione degli addensamenti.
I mari ancora molto caldi potrebbero - fino al weekend ed all'estremo Sud - attivare occasionali e forti nubifragi. In genere le precipitazioni cadranno comunque in forma locale, prima di un graduale e generale miglioramento del contesto meteorologico.
Sulle aree prevalentemente soleggiate, indicativamente sulle pianure settentrionali, Sardegna e regioni centrali tirreniche, i valori termici registreranno un sensibile aumento durante le ore diurne, con punte di 26 - 28 gradi in Sardegna e lungo le coste tirreniche.
 

Evoluzione dal 5 al 11 ottobre

In un periodo estremamente variabile come l’attuale, gli elementi d’incertezza sul lungo termine non mancano. Pochi dubbi però sulla possibile estensione dell'alta pressione delle Azzorre verso l'Europa occidentale, con una propaggine orientale che andrà a interessare gran parte delle nostre regioni.
Nel frattempo in Atlantico verranno però gettate la basi per un prossimo periodo davvero movimentato. I due ex uragani, Maria e Lee, si muoveranno difatti verso le coste occidentali dell'Europa. Non arriverà nessun uragano, ma le depressioni andranno a portare variazioni modellistiche importanti. Sul nostro Paese potrebbe di conseguenza aprirsi una nuova fase di variabilità, a tratti perturbata, nel periodo 5-8 ottobre.
L’anticiclone delle Azzorre è però in agguato. Occorrerà quindi valutare anche l’eventuale invadenza di quest’ultima figura, oltre al possibile impatto dei resti dei due uragani sull'Europa occidentale.
 

Il lungo termine

Da monitorare la presenza dell'alta pressione sul comparto russo, quest’anno in gran forma già in questi giorni, perché a quelle latitudini tende a creare i presupposti per la formazione di nuclei gelidi, che rapidamente potrebbero riversarsi in giro per il continente attivando condizioni invernali già nel mese di novembre.
Stando alle attuali elaborazioni modellistiche restano comunque alte le probabilità circa la prosecuzione della variabilità tipicamente autunnale. Non mancheranno occasioni temporalesche nelle zone orientali, specie sulle Adriatiche, grazie alla già citata circolazione d'aria fresca proveniente da nord.
La stessa aria fresca che potrebbe successivamente prendere il sopravvento innescando un ampio vortice depressionario carico di maltempo.

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