Previsto un fine settimana davvero rovente lungo la Penisola, in particolare sulla Pianura Padana, lungo le valli e sulle aree costiere più soggette ad alti valori di umidità. L’ondata di calore avrà però una durata limitata: i modelli previsionali individuano già al capolinea una discreta parentesi temporalesca.
 

Emergenza siccità, piogge ancora lontane

Dall’inizio dell’anno, a livello nazionale, manca il 50% della pioggia attesa in un andamento classico: un deficit idrico importante, che si aggiunge a quello che ha caratterizzato gli ultimi mesi del 2016. Ecco perché la siccità che stiamo vivendo si può considerare davvero grave.
E sarà difficile che nelle prossime settimane la situazione potrà cambiare radicalmente: è infatti noto che l’estate è la stagione meno piovosa in Italia e, anche nelle estati relativamente umide, è difficile raggiungere accumuli degni di nota in maniera uniforme sul territorio italiano.
La siccità è anche uno delle maggiori motivi di una stagione estiva rovente. Senza dubbio la prima causa del caldo intenso delle ultime settimane è l'insistente presenza dell'anticiclone nord-africano, ma pesa anche il terreno nella nostra Penisola assai povero di umidità già da molti mesi.
Difatti a inizio estate molta della radiazione solare viene usata per far evaporare l'umidità accumulata nel terreno durante la stagione primaverile e invernale: un processo che limita il surriscaldamento del suolo tra il mese di maggio e giugno e, di conseguenza, anche quello dell'aria. Tuttavia, se troviamo già da subito un terreno povero di umidità, l'energia dei raggi solari contribuisce immediatamente a surriscaldare il terreno.
Qualcosa di simile accadde anche nel 2003, durante l'estate più calda degli ultimi secoli.
Un basso contenuto di umidità non è però sempre sinonimo di temperatura elevate, ma anche di valori minimi inusuali per il periodo. Esattamente come è avvenuto nelle ultime ore, ove il risveglio in alcune zone dell’Abruzzo è stato davvero gelido, raggiungendo incredibili minime negative.
Non stiamo parlando delle aree più alte del Gran Sasso o della Majella, ma di alcune valli poste tra 1000 e 2000 metri.
Nel dettaglio spiccano i -1.3°C di Marsia, -0.7°C dell’Altopiano delle Cinque Miglia, i +0.2°C di Campo Felice ed i +1.3°C di Rocca di Mezzo. Valli che naturalmente presentano una forte escursione termica ed in casi di periodi più freschi con assenza di vento, sono possibili questi valori.
 

Ancora alta pressione africana

Il campo barico tenderà nelle prossime ore ad irrobustirsi ulteriormente garantendo un rapido incremento delle temperature. Da inizio estate è la quarta ondata di calore estrema e, anche questa volta, le temperature subiranno una risalita importante e graduale, tornando su valori piuttosto alti.
Forse non raggiungeremo i valori massimi precedenti, ma si posizioneranno comunque oltre i 35°C in molte città d'Italia.
La permanenza dell'alta pressione dovrebbe anche determinare un accumulo d'umidità nei bassi strati, ciò andrà ad attivare le giuste condizioni per un’elevata percezione di afa, trasformando il caldo torrido (quando il tasso di umidità associato al caldo è secco) in caldo afoso.
 

Evoluzione

Negli ultimi giorni del mese di luglio è atteso un profondo cambio di registro, che ribalterà completamente le condizioni meteo climatiche dal 27 al 1 agosto.
L’onda atlantica tornerà difatti a far visita nel cuore del Mediterraneo con un affondo depressionario in discesa dal nord Europa che andrebbe ad innescare, a partire dalle Alpi, un progressivo peggioramento con forti temporali ed un sensibile calo dei valori termici. L’aria più fresca attraverserà gradualmente tutto il territorio incentivando una brusca diminuzione delle temperature, fino a tornare su valori in linea con il periodo o addirittura temporaneamente inferiori alla norma.
L’elemento incerto, al momento, è rappresentato dalla traiettoria d'ingresso della depressione. L'ipotesi più accreditata considera come obiettivo principale l’area balcanica, ma con un maggiore coinvolgimento rispetto a quanto avvenuta nell’ultima parentesi più variabile.
Una seconda ipotesi, decisamente più estrema della precedente, vede un ingresso più deciso sul nostro paese, con possibile approfondimento e isolamento di una goccia fredda proprio mari italiani.
In questo caso il break potrebbe presentarsi più incisivo e le aree tirreniche in generale sarebbero tra le più colpite.
 

Estate sempre in gran forma

Anche se dovesse realizzarsi l'ultima ipotesi delineata, un cambiamento di tale portata non sarebbe in grado di cambiare - al momento - le sorti dell’estate. Mancano ancora molti giorni alla fine della stagione ed anche nel mese di agosto, statisticamente, si potrebbero avere ondate calde africane degne di nota.
L'anticiclone africano potrebbe quindi tornare a più riprese, contribuendo a conservare la tendenza climatica di questo cambiamento storico.

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