Il vasto anticiclone che ha innescato un po' su tutta Europa intese anomalie termiche positive non ha concesso, nelle ultime settimane, spazio alle perturbazioni atlantiche ed alle conseguenti discese d'aria fredda. L’assetto barico sta però cambiando, con l’alta pressione che sposta i propri potenziali sui settori nord occidentali lasciando così spazio ad un affondo del fronte polare fin sulle basse latitudini. Il cuore del Continente vedrà quindi il ritorno delle perturbazioni.

Il punto della situazione
Impressionante l'andamento termico in Europa degli ultimi due mesi, con temperature costantemente sopramedia su tutto il Continente. Dopo il mese di gennaio dove l’inverno ha potuto dir la sua, la primavera ha bussato alla porta con estremo anticipo, entrando poi nel vivo con caratteristiche eccessivamente miti non ricalcando la classica dinamicità con sbalzi termici repentini e colpi di coda invernali degni di nota.
Anche l'ultima settimana ha visto temperature contraddistinte da pesanti anomalie positive sull'intero comparto europeo, rincarando la dose già di per sé grave. 
Scarti rispetto alle medie che si aggirano diffusamente dai 3 ai 7 gradi, focalizzate in particolare su tutte le aree centrali, con particolare interesse tra Nord Spagna, Sud Francia, penisola Scandinava meridionale, Svizzera, Austria, Arco Alpino e Italia settentrionale. Fanno eccezione solo alcuni limitati settori, tra questi anche parte delle regioni meridionali del nostro Paese, Penisola Ellenica e Spagna meridionale, ove le temperature si sono assestate entro la norma o lievemente sotto. 
Le recenti previsioni stagionali confermano che anche il mese di aprile sarà destinato a proseguire su questo trend.

Italia: spaccata in due con valori termici diametralmente opposti
Le infiltrazioni più fresche delle ultime ore hanno permesso - all'circa sull'Italia orientale, quindi lungo l’Adriatico - una flessione termica sensibile, proponendo una netta divisione tra regioni oggetto di diminuzioni e le altre, addirittura preda di nuovi aumenti.
I cali hanno coinvolto, come accennato, le regioni adriatiche, ove difficilmente si è andati oltre i 20°C di massima, ad eccezione di qualche tratto costiero della Puglia e del Friuli Venezia Giulia. Diverso invece la situazione lungo il Tirreno, ove la colonnina di mercurio ha superato con facilità la soglia suddetta, raggiungendo punte di 24-25°C
Da segnalare anche l'aumento termico delle Alpi, non più sotto scacco dalla vivace instabilità delle ultime 48-72 ore.

Analisi barica
Le ultime elaborazioni modellistiche confermano un cambio di registro che interesserà nei prossimi giorni il continente nord orientale europeo. 
Il vasto campo anticiclonico ora sulle aree centrali dell’Europa tenderà a spostare i massimi verso le Isole Britanniche, lasciando una sorta di palude barica nel cuore del Mediterraneo terreno fertile per infiltrazioni instabili dai quadranti nord orientali. 
Questo non significa che la settimana pasquale verrà interessata da un peggioramento organizzato, ma piuttosto da un aumento della variabilità su diverse regioni italiane e solo localmente a carattere instabile. 
Le infiltrazioni in quota porteranno correnti più fresche settentrionali che attiveranno rovesci e temporali, non organizzati, in trasferimento dalle regioni settentrionali a quelle meridionali. 
Non mancheranno ampi spazi soleggiati o comunque passaggi nuvolosi anche prevalentemente sterili. 
Il ponte che verrà a crearsi tra l’alta pressione continentale e l’anticiclone africano in elevazione verso la penisola iberica, sbarrerà la strada alle vere perturbazioni atlantiche che vengono nuovamente posticipate; rimandato dunque il possibile forte peggioramento post-pasquale.

Meteo per Pasqua e Pasquetta
La tendenza modellistica per il 16-17 aprile mette in evidenza la formazione di una linea quasi netta sull’Italia, che disporrà la Penisola sul confine tra due figure bariche decisamente opposte
Da una parte fredde correnti nord-orientali, che porteranno una cospicua flessione termica e un po' d’inverno sull'Europa centrale; dall'altra le caldissime correnti subtropicali, che sfioreranno solo il nostro territorio, ma porteranno una vera e propria parentesi estiva sulla penisola iberica. 
Gli elevati contrasti attiveranno naturalmente possibili, anche se isolati, fenomeni violenti.

Assenza delle vere depressioni atlantiche
Non è una vera assenza, ma sono semplicemente da un’altra parte. Questo è sicuramente l’elemento più preoccupante di questi ultimi cinque mesi, rare eccezioni a parte, con la quasi scomparsa delle depressioni atlantiche nel cuore del Mediterraneo, le uniche in grado di portare le piogge necessarie a colmare il forte deficit idrico. 
Finché però vi saranno quelle robuste strutture anticicloniche ad ovest, le saccature nord-atlantiche non riusciranno a penetrare nell’Europa centro-meridionale.

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