Proseguirà ancora per alcuni giorni una vivace variabilità diurna tipicamente primaverile. Si tratta di nubi principalmente ad evoluzione diurna attivati da una bassa pressione ubicata sul mezzogiorno italiano.
La rotazione antioraria classica dell’emisfero settentrionale attingerà inoltre aria più fresca dall’Europa orientale garantendo una lieve flessione termica sui settori adriatici. Per le prossime 48-72 ore sono quindi attesi ulteriori rovesci e temporali, ma la tendenza - come approfondito di seguito - è verso un miglioramento.
 
Il punto della situazione
Aria fresca alle quote più alte ha determinato un peggioramento del quadro meteorologico sulle regioni settentrionali italiane ed una flessione delle temperature più sensibile sui rilievi dell'arco alpino.
Un calo che ha favorito il ritorno della neve a quote medie, con accumuli degni di nota indicativamente dai 1200 metri, ma localmente anche inferiori. I dati disponibili dell'Aeronautica Militare ci segnalano per l’appunto fiocchi su Dobbiaco e, difatti, da osservando le immagini dalla webcam posta nel centro abitato, è possibile notare una lieve spolverata.
Le nevicate più cospicue al momento si registrano tra alta Lombardia e Trentino Alto Adige, ove nevica fitto dai 1400 metri di quota. A San Cassiano in Alta Badia, per esempio, dai 1500 metri d'altitudine si misurano oltre 30 centimetri al suolo.

Marzo: nuovo record infranto
Come appena successo per febbraio, anche il mese di marzo passerà alla storia come uno dei più caldi di sempre dal dopoguerra (ma potremmo anche andare ben oltre a ritroso nel tempo; rimane solo un piccolo dubbio sul marzo 1920).
La particolarità di marzo è che per l'intero mese hanno dominato temperature ben al di sopra della norma, tanto da traslare la stagionalità non di un mese, ma addirittura due! In pratica le termiche dell’ultima decade si ritrovano in perfetta linea con quelle di maggio.
La causa principale è la lunga permanenza del vasto campo di alta pressione con contributi subtropicali, che ha lasciato su quasi tutto il continente un’enorme bolla d’aria calda.
I massimi centrati sugli stati centrali hanno prodotto scarti termici di oltre 6-8 gradi rispetto alla media di riferimento trentennale. Anche la penisola italiana ha risentito fortemente di queste anomalie, anche se non totalmente uniformi, perché un clima molto caldo ha interessato il Centro ed il Nord, mentre il Sud e le due Isole Maggiori sono rimaste prevalentemente entro le medie.
Dati alla mano, rispetto al riferimento climatologico 1971-2000, abbiamo registrato sulle regioni settentrionali uno scarto di ben +2.9°C, con una media delle temperature massime degna del mese di aprile. Anzi, se la media dei suddetti valori (massimi) fosse stata effettivamente registrata in aprile, si sarebbe ugualmente trattato di anomalie termiche positive.

Analisi
Il vasto campo anticiclonico e le temperature decisamente anomale hanno finalmente allentato la presa lasciando maggiore spazio ad un po’ di variabilità primaverile. In queste ore difatti troviamo l’alta pressione molto defilata sui settori occidentali europei, ovvero tra Regno Unito e Francia settentrionale, con l'Italia alle prese con una lacuna barica rigogliosa d’infiltrazioni d'aria fresca ed instabile.
La lacuna barica contraddistinguerà il contesto meteorologico anche dei prossimi giorni: la blanda depressione sui mari italiani manterrà viva una certa variabilità diurna, con rovesci durante le ore più calde.
Durerà però poco, perché già dal fine settimana assisteremo ad una stabilizzazione grazie al ritorno dell'anticiclone, che sarà in grado di offrire una domenica delle Palme gradevole in tutta Italia e più in generale su gran parte dell'Europa Centro-Occidentale.

Tendenza
L'alta pressione resterà per più giorni sul Mediterraneo centrale, garantendo per gran parte della prossima settimana poche novità e la quasi totale protezione dagli assalti instabili in arrivo dai quadranti occidentali. Il quadro meteorologico si presenterà perciò soleggiato, salvo qualche nube ad evoluzione diurna durante le ore più calde del giorno e temperature superiori al normale.
Dall’analisi delle ultime elaborazioni sembrano intravedersi novità alle porte del weekend di Pasqua, quando l’alta pressione andrà gradualmente a cedere. Questo incentiverà il ritorno del flusso oceanico sull’Europa centrale, con parziale coinvolgimento anche del territorio italiano.
 
Evoluzione
Un contesto barico più dinamico potrebbero quindi vivacizzare Pasqua e Pasquetta. E' giusto evidenziare, dato l’arco temporale, che al momento non è opportuno andare oltre le classiche indicazioni di massima, indicando un probabile scenario di variabilità ed un maggiore rischio di precipitazioni per il periodo in esame.
L’ultima evoluzione propone difatti una variabilità più concentrata durante le ore pomeridiane, in particolare sulle aree interne e montuose del Centro-Nord. Non mancheranno naturalmente ampi spazi sereni nell’arco giornaliero, più probabili in pianura e lungo le coste della Penisola.

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