Marzo tra alti e bassi risulterà assai movimentato sia dal punto di vista termico che barico. Dopo una fase mite e primaverile con notevoli anomalie termiche positive, seguirà una fase più fredda, ma senza un vero e proprio colpo di coda invernale.

Analisi
Come accennato nello scorso appuntamento, quello che andremo ad affrontare sarà un periodo dominato da profondi scambi meridiani, tipici della stagione primaverile, frutto della ridistribuzione delle diverse masse d’aria termiche presenti tra le alte e le basse latitudini. 
Anche l'Italia risentirà di queste manovre: l’evoluzione verso sud-est del vortice ciclonico isolatosi sul basso Ionio lascerà maggiore spazio alla vasta area altopressoria, ora con massimi barici sulla Francia meridionale, che porterà una fase molto mite.
Successivamente, grazie ad una seconda alta pressione con massimi fino a 1040 epa sulla Russia, l’onda oceanica presente sul Nord Europa riuscirà a riagganciare la goccia fredda sui settori meridionali del continente, proponendo dapprima un ritorno nelle medie del periodo, poi la possibilità di una irruzione più fredda per la metà del mese.
L’aria fredda presente sul Nord Europa movendosi in senso meridiano dai settori settentrionali a quelli meridionali, interverrà giusto in tempo per rivitalizzare la depressione ormai tra Grecia e Turchia, garantendo la penetrazione del treno perturbato oceanico nel Mar Mediterraneo centrale, causando un tal modo una fase di maltempo sull'Italia. 
Ancora da valutare la componente termica: il modello europeo Ecmwf al momento propone un periodo generalmente entro le medie, mentre l’americano Gfs vede una configurazione più fredda per il nostro bacino.

Evoluzione
Ultime ore sotto l'influenza del vortice di bassa pressione tra Ionio ed Egeo, poi un deciso aumento dei valori barici determinerà il progressivo ritorno del bel tempo un po' ovunque. 
Grazie alla particolare struttura dell’alta pressione, si realizzerà un sensibile rialzo delle temperature: si avrà pertanto i primi caldi durante le ore centrali della giornata in particolare sulle aree pianeggiati del Nord e sulle regioni tirreniche, ove non sarà difficile superare i 20 gradi in pianura e lungo le valli. 
Le regioni adriatiche ed il Sud non verranno abbandonate definitivamente dalle interferenze fresche ed instabili: transiteranno ancora locali annuvolamenti associati a qualche piovasco. 

La nota primaverile sarà però solo una piacevole parentesi, perché dal weekend la pressione inizierà già a cedere.

Nella giornata di domenica transiterà difatti una veloce perturbazione nordatlantica che avrà l’onere di aprire la strada ad una nuova fase estremamente variabile. Come accennato le temperature si fletteranno riportandosi nuovamente in linea con il periodo e l’alta pressione batterà in ritirata sull’Atlantico poco a ovest delle coste francesi.

Diverse infiltrazioni instabili verranno spinte sull’Italia per tutto l’arco della prossima settimana e un’ulteriore spinta settentrionale dell'anticiclone (verso la Gran Bretagna ed il Mare del Nord) attiverebbe una discesa di correnti più fredde artico-marittime.
 
Evoluzione dei valori barici in Europa fino al 18 marzo 2017
Tendenza
La ferita depressionaria si manterrà viva per più giorni, garantendo dinamicità continua in questa prima fase primaverile. 
Il vortice in area mediterranea difatti non si colmerà facilmente, ma potrebbe addirittura venire agganciata da interferenze più miti atlantiche. Ciò determinerebbe l'arrivo di nuove perturbazioni al termine della seconda decade di marzo (tra il 18 ed il 20), alternandosi però a fasi più miti anticicloniche, ricalcando circa lo scenario di inizio mese. 

La tendenza dopo il 15 necessita naturalmente di ulteriori conferme, perché in un periodo assai movimentato come questo occorre rivedere in tempi ristretti le elaborazioni periodiche dei vari centri di calcolo.

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