La carenza di piogge sta compromettendo le nostre colture e a lungo andare bisognerà conviverci sempre di più. Risulta essenziale, dunque, intervenire con il supporto dell'uso di biostimolanti che possano stimolare il metabolismo della pianta ad essere resiliente nei confronti di eventi siccitosi.

 

Le piante per proteggersi dalla carenza idrica, tendono a chiudere gli stomi per preservare l'acqua all'interno dei tessuti, limitando così la traspirazione.
Prima che la pianta mostri un appassimento, alcuni processi metabolici potrebbero essere già compromessi, iniziando a ridurre notevolmente il tasso di crescita. Con lo stress che continua a subire, la cellula tenderà a perdere acqua, concentrando sali che possono danneggiare le strutture cellulari, a quel punto la continua perdita d'acqua dalla cellula si tradurrà in una perdita di turgore che mostrerà visivamente l'appassimento della pianta.


Andando ad agire preventivamente, mediante l'utilizzo di Idrogrena (estratto liquido di poliammine), si può indurre la pianta a resistere allo stress, in quanto le poliammine essendo cariche negative si legano ai siti cellulari carichi positivi (membrane, acidi nucleici) riuscendo a stabilizzarle e a preservarle e inoltre inducono degli aggiustamenti osmotici, in quanto tendono a richiamare acqua all'interno della cellula che quindi preserva il proprio turgore.

 

Le poliammine applicate esternamente, si uniscono a ciò che naturalmente avviene già nella pianta, che in condizioni di stress produce già di per sé poliammine, come ampiamente dimostrato da diversi lavori scientifici.


Pertanto l'applicazione fogliare di Idrogrena a un dosaggio di 5-6 litri/ettaro può rappresentare un'arma valida in condizioni di stress idrici prolungati.

 

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